Home Speciale Approfondimenti La mia “meravigliosa” storia di Natale.

La mia “meravigliosa” storia di Natale.

“Strano, vero? La vita di un uomo è legata a tante altre vite…”

La prima volta che vidi La vita è meravigliosa pensai che in fondo non lo fosse. Pensai che Frank Capra avesse assunto una massiccia dose di mdma, che l’angelo di “seconda classe” Clarence avrebbe dovuto farsi una manciata di “cazzi suoi” (scusate il francesismo). Pensai che probabilmente Potterville sarebbe stata più interessante senza James Stewart. Alla fine aveva ragione Mark Twain quando diceva che “Il Paradiso lo preferisco per il clima, l’Inferno per la compagnia.”.

Crescendo le cose sono cambiate e La vita è meravigliosa è diventato, anche per il mio cuore un po’ più anziano, un film simbolo del Natale insieme a Natale in casa Cupiello, Una poltrona per due, Gremlins e Vacanze di Natale (solo il primo però).

Ma questa non è la mia storia. Questa è la storia di Lawrence Korda, un giudice della contea di Broward in Florida, e come in tutte le storie che si rispettino, ci sono tanti altri personaggi, alcuni buoni altri… meno.

E’ il 10 dicembre del 1987 e siamo a Deerfield Beach in Florida. Philip Tiger e Ruth Tiger sono un’anziana e infelice coppia. Ruth soffre di depressione. Un disagio così forte da chiedere ripetutamente al marito di ucciderla. Dopo anni di insistenza Philip disperato, decide di accontentare la moglie. Compra una pistola e la uccide. Quindi tenta il suicidio ma senza successo.

Un dramma insomma.

Processato per direttissima Philip Tiger finisce proprio davanti al giudice Korda, il protagonista della nostra storia. L’uomo di legge ma anche umano e illuminato dalla misericordia, proprio alla vigilia delle festività natalizie non se la sente di condannare il vecchio uomo. Evita una pena troppo severa, anzi, nonostante l’omicidio, gli concede i domiciliari per 2 anni.

Ma la pena non finisce qua. Infatti il giudice Korda obbliga l’anziano Tiger a vedere La vita è meravigliosa,  convinto che la visione di quel film avrebbe mostrato all’uomo il valore di ogni singola vita. Anche quello della defunta moglie.

Ora, purtroppo non ho trovato altre notizie su Philip Tiger, che oggi avrebbe 108 anni. Non so dirvi se il resto della sua vita l’abbia vissuta ispirandosi alla storia di George Bailey e al film di Capra. Notizie ne ho avute invece dal nostro giudice.

Korda infatti diversi anni dopo divenne famoso per aver seguito un altro caso, una storia famosissima in America in quegli anni, quella di Anne Nicole Smith, modella, attrice, ma soprattutto Playmate del 1993. Una giovane e bellissima donna che il 7 settembre 2006 aveva dato alla luce la sua secondogenita, Dannielynn Hope, ma che tre giorni dopo aveva perso il suo primo figlio Daniel, morto a soli 20 anni in circostanze dubbie.

Insomma un’altra storia triste.

Ovviamente la vicenda gettò la bellissima Anne Nicole in un profondo stato di depressione. La modella venne quindi portata in tribunale davanti al nostro giudice Lawrence Korda, in merito alla sua reale capacità di prendersi cura della sua piccolissima secondogenita.

Io non so cosa avrebbe disposto Korda, certo non fargli vedere La vita è meravigliosa!

Eh si perché per qualcuno la vita è tutto tranne meravigliosa e a togliere la patata bollente dalle mani del giudice, ci pensò proprio la Playmate. Anne Nicole Smith infatti si suiciderà proprio nei giorni del processo con un’overdose di farmaci.

Questo non è un film di Capra.

C’è un altro epilogo che rimanda ad un cinema comico si, ma in maniera diversa, più black, persino più vicino alla vita reale, che è quello dei fratelli Coen.

Il nostro buon giudice pochi mesi dopo aver chiuso i fascicoli di Anne Nicole Smith, venne arrestato allo Stanley Goldman Park nel pomeriggio del 18 marzo 2007. Beh niente di grave tranne per il fatto che si stava fumando un enorme cannone d’erba. Il profumo molto invadente aveva attirato l’attenzione dei genitori dei bambini che giovavano nei dintorni.

Venne quindi avvertita la polizia pensando ad un pericoloso spacciatore. Lo stimato giudice risultò in possesso di una quantità di marijuana più che sufficiente per giustificare il suo arresto. Inutile dire che nella bigotta Florida la sua carriera subì una decisiva battuta d’arresto. Ma l’uomo che io sappia, esercita ancora e chissà che stasera non stia guardando La vita è meravigliosa fumandosi il muschio del presepe.

Perché raccontarvi questa storia che parla di depressione, suicidi, playmate e giudici fattoni? E soprattutto perché farlo proprio oggi?

Semplice! E’ solo per dirvi che la vita non è meravigliosa, è solo strana. Tanti auguri e buon Natale!