Home Rubriche Horror La furia di Seed : “Seed” – (2007)

La furia di Seed : “Seed” – (2007)

Max Seed è un pluriomicida condannato alla sedia elettrica per gli innumerevoli delitti commessi (666, strano come numero, ma forse no). La legge dice che chi resiste però a 3 scariche da 15000 volt debba essere rilasciato. Il poliziotto Warden Arnold Calgrove allora, che ha fatto arrestare Seed, dopo le prime due scariche eseguite, e con Seed svenuto, ottiene il permesso dal dottor Wickson che assisteva all’ esecuzione del serial killer, di farlo seppellire vivo. Seed però non è morto, ed una volta “resuscitato” dalla sua sepoltura, torna per uccidere chi l’ha dato per spacciato troppo presto.

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Un tipo di poche parole, ma di molti fatti

La scia di sangue che lascerà è senza fine e carica di violenza.
Il film di Uwe Boll, “Seed”, non ci risparmia scene così crude da mettere alla prova anche stomaci molto preparati; alcune di loro potrebbero sembrare messe li apposta per sorreggere un film che un capolavoro non è, riempito di flashback che a volte possono creare confusione nello spettatore per ricostruire la vicenda dell’omicida.
Su tutte comunque quella dell’uccisione dell’anziana a cui viene distrutto il cranio ( e vogliamo parlare della fine che fanno i poveri malcapitati nel tugurio che Seed predispone per loro?).

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Ok, stasera non ceno

Il film è stato presentato in anteprima al Weekend of Fear Festival in Germania, e nell’edizione del 2007 del  NYC Horror Film Festival ha vinto anche il premio per i migliori effetti speciali.
Lo stesso Boll sarà poi il produttore del seguito, ovvero “Seed 2”, che dovrebbe uscire proprio quest anno. Ce n’è veramente bisogno?
Non passerà certo alla storia il film, ma la cattiveria di questo personaggio può tranquillamente rivaleggiare con quella di “colleghi” come Jason, Myers e Mr. “unghie taglienti” Freddy Kruger.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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