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Io Sono Babbo Natale – L’ultimo saluto di Gigi Proietti

Io sono Babbo Natale uscirà nelle sale il 3 novembre, ultimo saluto di Gigi Proietti a un pubblico che lo ha amato, ricordandolo nel suo ultimo e iconico ruolo.

Ettore è un uomo arrabbiato con il mondo, sospettoso verso chiunque intorno a lui e profondamente ferito da Babbo Natale durante la sua infanzia. Sentendosi rifiutato da sempre, divenuto adulto, rifiuta la società, una moglie e una figlia. Uscito dal carcere per furto, non trova modo migliore di guadagnarsi da vivere, se non attraverso proprio quello stesso furto che lo aveva portato alla prigione anni prima. Il tentativo di derubare un vecchietto all’apparenza svampito e circondato da giocattoli, si trasformerà in un’avventura catartica per Ettore, soprattutto dopo aver scoperto di essere di fronte a Babbo Natale in persona. Per essere all’altezza di aiutare Babbo Natale, bisogna dimostrarsi soprattutto buoni e generosi, compito non di certo facile per il nostro Ettore.

Gigi Proietti e Marco Giallini

La scomparsa di Gigi Proietti è ancora una ferita molto profonda nel cuore del pubblico italiano. Per onorare uno dei pilastri del cinema e del teatro italiano, nell’anniversario della sua tragica scomparsa,  parliamo proprio di una pellicola che segna l’ultima presenza di questo grande orgoglio italiano su grande schermo. Io sono Babbo Natale è prima di tutto, infatti,  un’occasione per poter porgere il nostro ultimo saluto a un grande Proietti nelle vesti di un magico Santa Claus. La pellicola è un’interessante e dolce commedia diretta da Edoardo Falcone, con protagonisti Gigi Proietti e Marco Giallini.

La narrazione di Falcone ha il grande pregio di distinguersi da opere cinematografiche presenti nel panorama italiano, trovando una collocazione ben precisa. Discostandosi da categorie ormai tipiche, quali, ad esempio, i cinepanettoni che spesso aprono la stagione natalizia, Io sono Babbo Natale ricorda molto opere a cui siamo fortemente affezionati, come “La Vita è meravigliosa”. Siamo davanti a una sorta di favola che in chiave moderna affronta tematiche che toccano le corde del pubblico. Parliamo di traumi, paure, festività, catarsi e magia del Natale, gli ingredienti perfetti che rendono questa storia la tipica da volere guardare con la propria famiglia sotto il caminetto, dopo la maratona di Mamma ho perso l’aereo e Jack Frost.

Sicuramente, Io sono Babbo Natale si caratterizza per la presenza sulla scena di tipi fissi, che si evolvono, seguendo un percorso molto prevedibile. Sono presenti delle piccole virate che permettono una minima sorpresa, tuttavia, il finale della storia risulta delineato fin dall’inizio per lo spettatore. Ciò nonostante, questo elemento non rappresenta necessariamente un difetto. In primo luogo, la narrazione risulta sempre gradevole e interessante. Non vi sono eccessi, esasperazioni, tutto è molto delicato, in un sapiente equilibrio tra momenti emozionanti e battute di spirito.

In questa favola moderna, interessante è l’idea di far vivere Babbo Natale a Roma, cosicché la Lapponia diventi solo un dolce ricordo nella mente dell’uomo. Inoltre, il famoso  vecchietto con la giacca rossa diventa una sorta di super eroe con poteri invidiabili, come l’invisibilità, la velocità e una slitta di ultima tecnologia. Non abbiamo più un Santa Claus anziano, non più fabbro, ma uno che compra spesso i regali da Amazon, perchè bisogna stare al passo con i tempi e con la velocità.

Un ulteriore elemento di equilibrio è dato dalla presenza di due grandi interpreti del panorama italiano quali Gigi Proietti e Marco Giallini. I due attori formano un perfetto duo, nelle fisicità e nella tecnica comica differente. Gigi Proietti mostra un’ironia fatta di battute velate ed eleganti, mentre dall’altra Giallini si mostra con battute dirette e veraci. Entrambi sanno fare di queste differenze un punto di forza della pellicola, dando musicalità e piacere. Il divertimento di Gigi Proietti nel ruolo traspare fin da subito e ci commuove, per la consapevolezza di avere davanti un addio.

Marco Giallini eccezionale e credibile nel ruolo di “galeotto”, intenzionato a seguire le vecchie vie prima e le nuove dopo. Contano l’amore, la bontà e la generosità. Ogni possibile difetto che la pellicola può avere, viene allontanato dai sentimenti messi in scena e che tutti dovremmo ricordarci di avere. Babbo Natale si fa portavoce di un valore importante, ovvero di donare, noi stessi e ciò che abbiamo a cuore, perchè condividere è un qualcosa in cui ancora credere.

Certo è che la presenza di Gigi Proietti in questo film contribuisca a circondarlo di magia e nostalgia al tempo stesso. Io sono Babbo Natale è il suo addio ma anche il manifesto della sua immortalità sugellata dalla forma d’arte che l’attore amava di più.

Dal 3 novembre, Io sono Babbo Natale e Gigi Proietti vi aspettano.