Buongiorno Luna! Come, quando e con quali film è cominciata la tua passione per il cinema?
Non saprei identificare un film o un momento in particolare in cui è scaturita la mia passione. Ho cominciato ad avvicinarmi al settore attraverso la recitazione. Partecipando a piccoli progetti mi sono resa conto che mi sarebbe piaciuto maggiormente stare dietro e non davanti alla telecamera.
Nel 2007 cominci a muovere i primi passi nel mondo del cinema, lavorando in piccoli progetti di altri. Ci puoi spiegare che tipo di esperienze sono state per te?
Non avendo una formazione scolastica, direi esperienze vitali. Mi piace osservare e pormi delle domande. Quando sei “autodidatta” è indispensabile aver modo di lavorare con dei professionisti. Ciò nonostante, forse, le esperienze che mi hanno arricchito maggiormente sono state le più “fallimentari”. Osservare gli errori altrui mi ha permesso di non commetterne in futuro, o perlomeno di limitarli.
Nel 2009 invece cominci a “metterti in proprio”, diciamo così. E nel 2012, correggimi se sbaglio, hai la tua prima collaborazione importante, per la mini-serie tv 6 PASSI NEL GIALLO, produzione targata Mediaset…
Curai gli speciali. Per me fu un’esperienza appagante, sia perché ebbi parecchia “libertà di manovra”, sia perché si trattava di film che si rifacevano abbastanza esplicitamente all’eredità dei gialli “all’italiana” degli anni settanta/ottanta, genere che ho sempre apprezzato molto.
Non solo, giri anche un buon numero di videoclip, con nomi importanti della musica italiana. In particolare collabori moltissimo col Piotta!
Tommaso è un caro amico, oltre a questo ci è capitato spesso di collaborare anche per altro, oltre ai suoi videoclip. Credo che i videoclip, in generale, siano stati un vera scuola per me. Riuscire a condensare una storia o, semplicemente, un’estetica, in giusto un pugno di minuti (e, spesso, con pochissimi mezzi) è un’impresa difficile. Spesso è un’arte sottovalutata ed è un vero peccato. In Italia abbiamo dei registi in grado di creare dei veri e propri piccoli capolavori.
Il tuo lavoro ti ha fatto venire a contatto con un nuovo fenomeno legato alla comunicazione e divulgazione di contenuti, cioè quello degli youtubers…
Con Tommaso ho realizzato il video per la canzone “Sei meglio te”, con svariati youtubers. Alcuni li conoscevo (seguo da anni Yotobi), altri li ho “scoperti” in quell’occasione. In generale mi piace vedere come diversi linguaggi (anche quelli giudicati magari “meno nobili”) possano mischiarsi tra loro. Da questo nasce, ad esempio, il corto “Father Mario Exorcism Tutorial”, dove un prete, padre Mario appunto, usa internet per insegnare a praticare gli esorcismi.
Nel 2013 cominciano le riprese del tuo primo lungometraggio, PSYCHOMENTARY. Come nasce il progetto di questo gioiellino del thrilling?
Psychomentary nasce dalla mia collaborazione (e amicizia) con Giorgio Amato, scrittore e collega. Fu ispirato da una mia vecchia idea che lui rielaborò completamente. In quel periodo collaboravamo con la AI Entertainment e, essendo un progetto realizzabile con un piccolo budget trattandosi di un mockumentary, il tutto è proceduto molto velocemente. Il film è stato preparato, girato e montato davvero in tempi record. Il merito è ovviamente non solo mio, ma di tutta la squadra, in particolar modo degli attori (Gianluca D’Ercole, il capitano Brunetti, su tutti)
L’anno dopo PSYCHOMENTARY viene editato dalla Eagle Pictures e viene accolto in modo favorevole sia dalla critica che dal pubblico. In particolare si crea una certa fandom intorno al tuo film…
Psychomentary è un film particolare, sapevo non sarebbe passato inosservato. Certo, la calda accoglienza è stata una piacevolissima sorpresa.
Cosa ne pensi del cinema italiano indipendente di questi anni? Quali sono i film italiani, mainstream e/o indie, che ti sono piaciuti di più?
Credo che stia sgomitando da anni per farsi spazio e che, finalmente, ci stia riuscendo. Mi risulta difficile dare giudizi obbiettivi sui miei colleghi italiani. In primo luogo perché diversi li conosco personalmente, in secondo luogo perché conosco anche, essendoci passata, quali difficoltà si incontrano nel nostro paese per produrre dei film senza dei grossi budget alle spalle. Sono molto ottimista per via degli ultimi successi “non convenzionali” per il panorama italiano (uno su tutti “Lo chiamavano Jeeg Robot”) , spero che diano coraggio alla nuova generazione di produttori e che si cominci ad osare di più investendo anche sui generi.
Stai lavorando ad un nuovo lungometraggio? Sappi che c’è molta attesa tra i tuoi fans!!
Sì, attualmente sto preparando un secondo lungometraggio. E’ un progetto molto complesso perché coinvolge tantissime strutture ed artisti della scena romana e rientra all’interno di quello che è un progetto sociale più ampio. Per adesso posso solo anticipare che si tratta di un horror allegorico, nello specifico uno “zombie movie”. A breve prometto di divulgare maggiori dettagli.