Home Speciale Interviste Intervista a Ivan Silvestrini, regista di “Monolith”!

Intervista a Ivan Silvestrini, regista di “Monolith”!

Buongiorno Ivan! Con quali film e in che periodo della tua vita nasce la passione per il cinema?

Sono sempre stato un appassionato, ma ho cominciato a studiarlo seriamente solo all’università. All’epoca non si parlava altro che di Kubrick (ovviamente) ed era il periodo d’oro di David Lynch. Il film che mi avrebbe poi definitivamente convinto a perseguire questa carriera sarebbe stato di lì a poco “Eternal sunshine of the spotless mind”.

Il tuo esordio alla regia avviene, correggimi se sbaglio, con lo short “Lubrifica nos domine” nel 2008…

No, feci alcuni corti che non vide mai nessuno prima, poi un corto comico sulle mie disgrazie sentimentali “Autodistruzione per Principianti” che mi aiutò ad entrare al Centro Sperimentale di Cinematografia. Feci altri corti durante quel periodo di studio, fino al mio decimo corto “Avevamo Vent’anni”.

Due anni dopo dirigi un altro short, quasi un mediometraggio, “Avevamo vent’anni”. Ce ne puoi parlare?

Fu il mio saggio di diploma al CSC. Ero stanco della narrazione limitata dalla dimensione del corto, così decisi di fare un corto che raccontava 6 anni cruciali nella vita di una coppia. Grazie a quel piccolo film, anni dopo, ottenni il mio primo ingaggio come regista di un lungo.

“Come non detto”, il tuo primo lungometraggio, con Monica Guerritore e Francesco Montanari. Di cosa parla il film?

“Come non detto” è la storia tragicomica dell’ultima giornata a Roma di un giovane ragazzo gay. Schiacciato dal labirinto di bugie che ha creato intorno a sé per stare tranquillo e che ora collassa disastrosamente, si trascina verso un confronto ormai inevitabile con le persone a lui più care.

“Stuck – the chronicles of David Rea” è la prima web serie italiana girata completamente in lingua inglese. Ed è un successo sia in Italia che in America. Di “Stuck” hai scritto anche la sceneggiatura. Ci puoi parlare di questa fortunata esperienza?

Prima che “Come non detto” fosse pronto a partire lavoravo in una società. Facevo un lavoro d’ufficio e dopo la gloriosa parabola del CSC non sembravano esserci particolari possibilità per me.  Così decisi di crearmi io stesso una possibilità. Insieme ad alcuni eroi producemmo quella piccola immane fatica che fu Stuck. Le web series di fiction erano agli inizi e la serie fu ben recepita. Destò molta curiosità fra gli addetti ai lavori e il mio nome cominciò a circolare tra le case di produzione.

Ci puoi parlare delle altre 2 serie tv alle quali hai lavorato, “Broken at love” e “Una grande famiglia – 20 anni prima”?

“Broken at love” è una serie web statunitense di cui ho diretto un season finale per amicizia della show runner, “Una grande famiglia” è una famosa serie televisiva prodotta dalla RAI di cui io ho curato un prequel e uno spin off web.

Nel 2014 giri un cortometraggio fantasy, “Under the series”…

Non proprio. “Under the series” è un’altra serie web nata per la promozione di un libro in uscita (di Giulia Gubellini). Una sorta di super book trailer, dove però ho avuto libertà assoluta di adattamento.

Il 2016 è l’anno di “Monolith”, che proprio in questi giorni uscirà in sala in Italia. Ci puoi descrivere la genesi di questo progetto?

Davide Luchetti e Lorenzo Foschi della “Lock & Valentine” (poi affiancati dalla Bonelli e da SKY Cinema) avevano seguito i miei passi e mi proposero di sviluppare il soggetto di Roberto Recchioni in una sceneggiatura (insieme a Mauro Uzzeo, Elena Bucaccio e Stefano Sardo).

Cominciò lì un viaggio durato più di due anni che mi avrebbe portato a Los Angeles e nel deserto dello UTAH per realizzare un’opera ambiziosissima. Sono stato affiancato tra gli altri fantastici collaboratori, da Lorenzo Ceccotti, un vero genio dell’illustrazione (e non solo). Un anno di post produzione, e ora finalmente il film sta arrivando anche in Italia.

Cosa ne pensi del cinema indipendente italiano degli ultimi 10 anni?

Sono felice che molti colleghi e amici si stiano affermando sempre più. C’è un legame con il pubblico da ricostruire, io cercherò sempre di fare la mia parte.

A quale progetto cinematografico stai lavorando in questo momento?

Il remake di un grande successo francese (di cui non posso fare il titolo, ma su internet la notizia è già trapelata).

Ecco il trailer di Monolith!