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Fast & Furious – Hobbs & Shaw – La Recensione

Fast & Furious – Hobbs & Shaw è il nono capitolo della serie Fast & Furious, il primo spin-off di una saga ad alto budget e sproporzionati ricavi.

Il consenso dei precedenti film è stato altalenante, ma il prodotto finale è sempre stato accompagnato da una pomposa macchina pubblicitaria che ha portato i primi otto capitoli della saga ad incassare oltre 5 miliardi di dollari. Quindi la prima regola per chi sviluppa questo prodotto è fare soldi. In questo Hobbs & Shaw ci sta riuscendo e ci riuscirà. Il primo e forse unico merito del film è l’essersi affrancato dalla continuità narrativa dei precedenti. Questo per permettere a chiunque di vedere un elicottero che cerca di deragliare 4 macchine guidate da muscolosi samoani, senza farsi troppe domande su gradi di parentela o amicizie varie.

Certo ci sono sempre loro: Hobbs & Shaw! Luke Hobbs, grezza montagna di muscoli e di buon cuore, interpretato da Dwayne Johnson e Deckard Shaw, un militare e agente segreto britannico di stampo jamesbondiano, interpretato da Jason Statham.

Messi insieme controvoglia i due devono recuperare un virus chiamato Fiocco di Neve, ma che in realtà, a dispetto dell’innocenza del nome, potrebbe sciogliere gli organi interni a metà della popolazione mondiale. Niente male come inizio vero?! Come se non bastasse il virus fluttua nei vasi sanguigni del corpo sexy dell’agente dell’IM6 Hattie (Vanessa Kirby). Ma la ragazza, cazzuta e letale, oltre ad essere la sorella di Shaw è anche attratta da Hobbs. Quindi tra una scazzottata e l’altra, parte anche qualche casto e quasi signorile ammiccamento tra i due. Il tutto per rendere il prodotto adatto all’intera famigliola. Anche di sangue infatti se ne vede poco o nulla e la violenza è sempre funzionale. E poi c’è il cattivone, il villain di turno, Brixton Lore (Idris Elba) che ha venduto l’anima al diavolo e ad un computer o  un nemico di cui si sente solo la voce (non si sa bene). Ma il finale ammicca e quindi di questa persona/entità superiore se ne tornerà a parlare nei prossimi episodi.

I tempi sono cambiati rispetto a 18 anni fa, quando a Vin Diesel e Paul Walker bastavano corse clandestine e un agente infiltrato della polizia di Los Angeles.

Ovviamente più si è andati avanti e più la trama, la regia e i modi di intrattenere con questo tipo di cinema, hanno virato verso l’accumulo di surreali sciocchezze. Anzi più diventavano improbabili e più venivano apprezzate dallo spettatore. Una sorta di Idiocracy al volante. Quindi via col festival dei giochi pirotecnici e continue sfide a buonsenso, logica e in molti casi anche alla fisica! Vedi la scena dell’elicottero e dei samoani di cui sopra. Hobbs & Shaw è esattamente quello che ci si aspetta da un film del genere: tanti luoghi comuni, tante botte e un mega complotto informatico mondiale per una premeditata estinzione di massa. La morale? Semplice insieme possiamo farcela. Insieme “si può dare di più”! Macchina contro uomo, algida lungimiranza e inarrestabile cuore. Una menata bella e buona, pasticciata, inverosimile e piena di buchi nella trama.

Ma questo poco importa alla fine ci si diverte con gli occhi e si esce dalla sala un po’ più stupidi e meno stupiti.