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Chiamami col tuo nome, capolavoro per l’anima – La recensione

Estate 1983. La vita dell’adolescente Elio, musicista sensibile, viene sconvolta quando suo padre, professore universitario, ospita Oliver, giovane studente americano che deve lavorare sulla sua tesi. Tra i due nasce una lunga intesa che viene coltivata con i loro discorsi, le nuotate e camminate sfociando nella passione.

Acclamato dalla critica mondiale, riconosciuto pochissimi giorni fa Film della Critica dal SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani) e candidato a quattro premi Oscar, esce finalmente nelle nostre sale “Chiamami col tuo nome” tratto dall’omonimo romanzo di André Aciman.

Ci troviamo di fronte a uno dei film a tematica gay più belli della storia del cinema. Luca Guadagnino ci regala un capolavoro ipnotico di rara delicatezza, dolcezza e grazia.
Timothée Chalamet e Armie Hammer

Il regista siciliano prende ispirazione dal cinema di Bertolucci con un erotismo palpabile fatto di sguardi, mani che si sfiorano, pelle che si scopre leggermente, lontananze, vicinanze, desiderio non cadendo mai nel volgare e seguendo sempre l’eleganza.

“Chiamami col tuo nome” è una magnifica ode all’amore non solo tra due persone che si desiderano e amano, ma anche verso il grande cinema di un tempo. La regia non è mai futile esercizio di stile, ma dietro a ogni fotogramma c’è la voglia e il desiderio di raccontare una splendida storia d’accettazione, di crescita, d’amore.

Tutto è in funzione della sceneggiatura perfetta di James Ivory che tratteggia in maniera realistica, pura, diretta e per nulla romanzata la storia tra Elio e Oliver raccontata come se fosse una love story tra gente eterosessuale.

I due protagonisti del film

Sì, questa volta non ci si sofferma sul percorso di accettazione, ma si avverte comunque in modo chiaro la lotta interiore del giovane protagonista con la sua paura di accettarsi e la scoperta della sua sessualità (che sfocia nell’unica scena weird, ma giustificata).

“Chiamami col tuo nome” parla di una storia che ti cambia la vita, prima di essere una love story gay. E’ questo uno dei punti forti: l’amore è amore.

Delle scene e dei dialoghi sono da antologia anche grazie a un cast perfetto: Timothée Chalamet regala una performance potente ma mai urlata completamente immerso nei panni del giovane Elio, sempre credibile nel suo complesso arco narrativo. Gli fa da spalla un eccellente Armie Hammer, anche lui misurato e rispettoso del suo personaggio. Magnifico Michael Stuhlbarg nei panni del padre di Elio con un monologo finale tra i più belli ed emozionanti dell’ultimo decennio cinematografico.

Meravigliosa sia la fotografia calda di Sayombhu Mukdeeprom che la colonna sonora la quale spazia dalla musica strumentale classica a quella contemporanea di Ryuichi Sakamoto passando per Giorgio Moroder, Franco Battiato, Loredana Bertè e Marco Armani. Ciliegine sulla torta le canzoni originali di Sufjan Stevens che sono dei piccoli capolavori.

 

Questo è un film che ti entra dentro scavando fino alle parti più nascoste della tua anima. “Chiamami col tuo nome” è un’opera d’arte di Perfezione che non stanca, ma che diventa quasi droga. Si esce dalla visione straziati, ma cambiati.

Chiamami col tuo nome è candidato agli Oscar come miglior film, miglior attore protagonista (Chalamet), miglior sceneggiatura non originale e miglior canzone originale (Mystery of Love).

VOTI FINALI
voto
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Redattore e Co-fondatore

Cantante lirico, attore, insegnante e... cinefilo! Amo il cinema in ogni suo genere con un'adorazione particolare per il cinema europeo specialmente britannico, visto che sono un sostenitore della scuola inglese. Molto spesso dalla parte opposta dei blockbuster e sulla strada degli indie e del cinema d’autore non solo di oggi... Pochi effetti speciali e molte emozioni!