Home recensioni drammatico Casa Shakespeare, inedito ed intenso ritratto del Bardo – La recensione

Casa Shakespeare, inedito ed intenso ritratto del Bardo – La recensione

Londra, 29 Giugno 1613. Il Globe Theatre, gestito da William Shakespeare, accidentalmente brucia diventando cenere. Seriamente colpito, smette di scrivere e torna nella sua città natale dove sua moglie Anne e le sue figlie Susanna e Judith rimangono stupite nell’ascoltare che lui intende di rimanere lì definitivamente, dopo venti anni a lavorare nella capitale, trascurando l’affetto per loro.

Aggiunto nel catalogo Netflix il dramma storico All is True, tradotto malamente da noi in Casa Shakespeare facendolo sembrare una commedia casalinga à la Casa Vianello. Un film toccante, emozionante e inedito.

Abituati a vedere Shakespeare a teatro, qui lo troviamo in campagna. Non ci viene mostrato né un palco, né la facciata del Globe. Il palcoscenico è casa sua e il sipario è la porta.

Non sorprende che la sceneggiatura sia di Ben Elton – uno dei più grandi comici inglesi degli anni ’80 diventato nel corso dei decenni un autore di teatro – per quanto è chiara l’impostazione teatrale del film. Potrebbe essere trasferito direttamente sul palco senza tanti cambiamenti. Cast ridotto, tanti dialoghi e qualche monologo, il tutto scritto in maniera eccellente. Diverse tematiche affrontate, dall’accettazione del lutto al rapporto con la fede.

Kenneth Branagh è William Shakespeare

Il film, però, non annoia e ci mostra gli ultimi giorni di uno dei più grandi di sempre che cerca di rimediare agli errori commessi in famiglia, rimettendo insieme i cocci e affrontando i sensi di colpa, come la morte del figlio maschio prediletto.

Casa Shakespeare è un film diretto da Kenneth Branagh in maniera splendida. La regia è raffinata, attenta, ispirata e fa sia uso di campi larghi che di intensi primi piani. Sicuramente il regista più adatto visto che lui è il teatro shakesperiano e mette sempre il Bardo anche nei suoi film, a partire da Thor. Non poteva non essere lui a interpretare il protagonista, irriconoscibile grazie a un ottimo trucco prostetico che non lo ridicolizza, ma lo immerge ancora di più nel ruolo.

Non è  tutto: la splendida regia è al servizio di grandissime prove attoriali.

Oltre al sopra citato Branagh – assolutamente grandioso e intenso – nei panni del protagonista, troviamo Judi Dench nei panni di Anne Hathaway (moglie di Shakespeare) e Ian McKellen come Henry Wriothesley. Tre performance così gigantesche che già da sole valgono la visione di questo ottimo film. Non sono da meno i comprimari come le ottime Kathryn Wilder (Judith) e Lydia Wilson (Susanna).

Judi Dench, Kenneth Branagh, Lydia Wilson, Kathryn Wilder

La fotografia rende le scene degli splendidi quadri e la colonna sonora di Patrick Doyle ne è la ciliegina sulla torta di un film riuscito e inaspettato.

Casa Shakespeare è qualcosa di nuovo, un dramma con un ottimo gusto estetico, elegante, delicato e intenso da assaporare come il vino più inebriante mai prodotto.

 

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