Primo prodotto di Sean Byrne, predecessore del gioiellino The Loved Ones e The Devil’s Candy, Advantage (o Advantage Satan) è un cortometraggio horror del 2007.
Due innamorati, mezzi sbronzi, si ritrovano di notte a passeggiare in un campo da tennis. Dopo essersi sdraiati per osservare le stelle, ”A volte guardo le stelle e mi sento così insignificante”, dice lui, stanno per consumare un rapporto sessuale, quando qualcosa li interrompe. Dai megafoni si può udire un’inquietante e tremenda melodia infantile. Una melodia che più tardi diventerà un lamento spettrale. Ma entrambi i giovani non possono più uscire da quel campo: sono chiusi al suo interno.
Advantage è un chiaro omaggio moderno a film di culto come Il villaggio dei dannati, risultando per nulla prevedibile o grezzo come ci si potrebbe aspettare da un cortometraggio d’esordio. Il suo epilogo è di gran lunga il momento più alto del corto. Un excipit interessante, inquietante grazie alla messa in scena di un orrore preciso: quello percepito da un’occhiata repentina delle vittime e trasmesso col canto di un infante. Si può trovare già qui in Advantage la cura di Byrne per il sonoro- in esso la ricercatezza marcata di un’atmosfera diabolica- esplosa poi nel recente The Devil’s Candy.
Nonostante l’espediente della figura bambinesca ertasi ormai a cliché dell’horror, in questo suo corto- apparentemente scriteriato- Byrne pone le basi attraverso la moralità per una- un po’ artificiosa- significante allegoria del tema della sessualità prematrimoniale, dell’abuso e dell’aborto prematuro. Un ottimo inizio per Sean Byrne, che dimostra già in quei tempi di avere stoffa da vendere.