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Pokémon: Detective Pikachu, piccolo cult inaspettato – La recensione

Il giovane Tim arriva a Ryme City, città dove gli umani vivono perfettamente integrati con i Pokémon. Il ragazzo si trova a indagare sulla scomparsa di suo padre in compagnia di un Pikachu parlante….e detective!

Esce nelle sale di tutto il Mondo il primo film in live action sui Pokémon. Diretto da Rob Letterman, regista esperto in film d’animazione come “Shark Tale” e “Mostri contro alieni”, questo “Detective Pikachu” mantiene e sorprende le promesse.

Anche se ci troviamo di fronte a un prodotto per bambini non è mai infantile, ma sempre divertente, scoppiettante e ben fatto.
Il team investigativo al completo

Il film scorre liscio senza intoppi fino alla fine e non mancano le gag molto riuscite. Si ride inaspettatamente molto, soprattutto grazie a Psyduck e all’umorismo di Pikachu. Ottimi gli effetti speciali e l’animazione che si fonde perfettamente col cast in carne ed ossa. Gli intrecci investigativi sono semplici e prevedibili, ma “Detective Pikachu” non aspira a essere complesso: vuole divertire.

Letterman sa sicuramente come intrattenere e dirige in modo convincente senza mai annoiare. Nel cast spicca la deliziosa Kathryn Newton, vista precedente come figlia di Reese Witherspoon nella splendida serie pluri premiata “Big Little Lies” ed è sempre un piacere imbattersi in Bill Nighy.

Mentre si guarda “Pokémon: Detective Pikachu” si ha l’impressione di assistere a uno di quei cult di animazione/azione/commedia anni ’90 ben fatti, divertenti e innocenti. Non è niente di trascendentale, ma neanche vuole esserlo.

Pikachu in trouble

Questo film si fa guardare, e riguardare, molto volentieri sia dai cultori che dai profani dei Pokémon. Sicuramente merita una visione in lingua originale per apprezzare il lavoro di doppiaggio di Ryan Reynolds come Pikachu.