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Venezia 75: A Star is born – La recensione

Oggi a Venezia è approdata una coppia inedita.
La coppia che non ti aspetti: Bradley CooperLady Gaga. 

Sono proprio loro a regalarci l’ennesima perla cinematografica di un Festival che quest’ anno è particolarmente  ricco di film di alto livello.
Terzo remake della pellicola del 1937 diretta da William Wellman, A Star is born ci racconta la storia d’amore tra il cantante Jackson Maine (Bradley Cooper) e Ally (Lady Gaga).
Artista tormentato dalla sua travagliata storia familiare, dipendente da alchool e droghe lui, cameriera talentuosa ma insicura lei.
Da un incontro casuale, dopo una delle ennesime sbronze post concerto di Jackson, inizia una frequentazione non convenzionale tra i due. Il bello e dannato Jack rimane infatti incantato dalla voce di Ally e la porta con sè in tournèe.
Per i due protagonisti comincia così un’appassionante storia d’amore, e la carriera di Ally decolla.

Ma la carriera di Jackson non va di pari passo, e la gestione delle sue dipendenze non sembra dare segni di miglioramento, complice il suo passato travagliato che ha provocato in lui ferite difficili da rimarginare.
Ottimo esordio alla regia quello di Cooper che, aiutato dalla stupenda performance di Lady Gaga, mette in scena un film che  racconta quanto tormentata e complessa possa essere una storia d’amore tra due star.
Funziona tutto nella pellicola.
Cooper ci ha ormai abituato alla sua grande capacità di interpretare  personaggi border line (vedi Il Lato positivo) e Lady Gaga è riuscita dove altre sue colleghe, (Madonna su tutte) non hanno saputo lasciare il segno.

Per quanto riguarda la colonna sonora con la Germanotta non potevamo che aspettarci un risultato eccellente, ma a sorprendere positivamente in questo caso è Cooper.
Nel mezzo, il mondo spietato dello spettacolo che, in lampo può  consacrare una stella, ma con la stessa velocità può anche trascinarla nel baratro.
Se non si ha la forza di reagire, o la capacità convivere con tale consapevolezza, può condurre a compiere scelte estreme.

Il finale è la giusta conclusione di un film davvero ben concepito,  e realizzato.
Altra perla Veneziana da non perdere.

VOTI FINALI
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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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