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The Rocky Horror Picture Show di Jim Sharman

The Rocky Horror Picture Show

The Rocky Horror Picture Show di Richard O’Brien del 1973, è sempre stato da tutti considerato come uno degli spettacoli più rivoluzionari della storia.

Due anni più tardi, The Rocky Horror Picture Show ha avuto vita anche sul grande schermo in America grazie a Jim Sharman, che l’ha reso un film. La rivista americana Entertainment Weekly l’ha definito il film più cult della storia nella top 50, precedendo un capolavoro come Freaks di Tod Browning.

Il musical, trasgressivo, esplicito e libero, ha sempre dimostrato di essere avanti coi tempi. 

The Rocky Horror Picture Show

The Rocky Horror Picture Show approdò quasi 43 anni fa nelle sale cinematografiche per la prima volta il 14 Agosto 1975 a Londra. Nelle sale italiane, invece, arrivò il 31 Agosto del 1976. Da allora, il film detiene ancora dei record di permanenza nei cinema, venendo ancora proiettato con piacere, soprattutto al Mexico di Milano.  Come tradizione, soprattutto negli anni ’70 e ’80, si usava andare al cinema travestiti come i protagonisti in onore dell’ulteriore proiezione.

Il successo discreto dello spettacolo teatrale si moltiplicò con l’uscita del film, che miseramente era stato girato con l’ausilio di 1 solo milione di dollari.

Il film, girato in Inghilterra, non è altro che una lezione importata alla società da menti desiderose di essere libere ma represse nelle maschere della moralità.

The Rocky Horror Picture Show
Da destra Riff Raff, Frank-N-Furter e Magenta in una scena di The Rocky Horror Picture Show.

Il musical di Broadway è musicato e ideato da Richard O’Brien, che partecipa al film nel ruolo del factotum Riff Raff. La vicenda vede come protagonista una coppia di fidanzati, Janet Weiss e Brad Majors (rispettivamente l’immensa Susan Sarandon e Barry Bostwick).

I due, in una notte di tempesta del 9 agosto 1974, dopo la cerimonia del matrimonio di due cari amici, decidono di sposarsi. Per festeggiare decidono di andare dal dr. Scott, grazie a cui si sono conosciuti a un suo corso universitario.

Purtroppo però, i due si perdono nelle strade del bosco a causa del temporale e troveranno riparo in un macabro e isolato castello, di cui è il capo lo scienziato Frank-N-Furter.

The Rocky Horror Picture Show.
Brad, Janet, Rocky e il dr. Everett Scott in una scena di The Rocky Horror Picture Show.

Il film, bellissimo nel suo essere grottesco, non sarebbe stato lo stesso se il ruolo dello scienziato folle non fosse andato al mitico, affascinante, sublime ed esemplare Tim Curry. Il ruolo, che avrebbe voluto anche Mick Jagger, calzava a pennello sulla fisicità e sul viso di Curry, truccato da Pierre La Roche, make up artist del divo David Bowie.

Curry, infatti, l’aveva già impersonato nello spettacolo teatrale inglese, motivo per cui il personaggio non era suo, ma era lui stesso.

The Rocky Horror Picture Show
Frank-N-Furter sul suo trono in The Rocky Horror Picture Show.

Fu proprio il personaggio iconico di Tim Curry che insegnò le più grandi morali di The Rocky Horror Picture Show, uscito pochi anni dopo l’età dei figli dei fiori di fine anni ’60. Proprio in quell’epoca si era tornati alla restrizione sociale e sentimentale, dove la famiglia era l’ideale perfetto.

La sessualità era, di conseguenza, sempre considerata un tabù, un tabù sfatato da Frank-N-Furter, che inneggiava alla libertà sessuale e individuale.

The Rocky Horror Picture Show, così come nel film, con le tematiche eterosessuali, bisessuali e del travestitismo, ha fatto sì che le persone togliessero il velo dagli occhi e capissero che i loro desideri sono più forti di quello che il mondo perbenista desidera per loro.

The Rocky Horror Picture Show
Brad e Janet, spogliati della loro normalità e messi di fronte alla loro vera natura.

Ci sono voluti anni per capirlo, per essere finalmente sé stessi senza futili etichette e per rendersi conto che la normalità imposta dalla società non esiste e non è mai esistita, ma è stata falsificata da maschere pudiche per costrizione.

Perché ogni forma di sessualità è, in realtà, ciò che più c’è di normale nell’essere umano.

E la cosa più importante ce la insegna proprio Frank-N-Furter, e cioè ci dà un messaggio valido oggi quanto lo era all’epoca: ”Non sognatelo, siatelo”.