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Speciale BvS: il Batman di Ben Affleck

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Un uomo pieno di rabbia e cinico

Le prime reazioni dei produttori e dei fortunati che hanno già ha avuto modo di vedere il film sono concordi: Ben Affleck è il Batman che molti stavano aspettando.

Per fisicità, per caratterizzazione del personaggio l’uomo pipistrello che vedremo nel cinecomic di Zack Snyder è quello che più strizza l’occhio al fumetto. Non sono passati molti anni dai film di Nolan, e non sarà facile ai più evitare confronti con l’acclamato Batman di Christian Bale. Anche perché il vigilante di Gotham interpretato da Affleck una cosa in comune con la trilogia del Cavaliere Oscuro ce l’ha: come in The Dark Knight Rises Batman si è ritirato da diversi anni, e qui finisce l’unica similitudine.

Le motivazioni, le atmosfere saranno del tutto differenti, del resto i film di Christopher Nolan erano inseriti in un universo chiuso, dove esisteva solo Batman.

La scelta di Ben Affleck è stata difesa in più occasioni dal regista, per quello che definsice un casting oculato in funzione di una sfida che potesse posizionare Batman al pari dell’Uomo d’Acciao: “Volevo davvero un vecchio Batman, ma non decrepito! – ha dichiarato Snyder – Un Batman stanco della guerra, qualcuno che ha avuto esperienze, e Ben ha compreso subito quello che cercavo. Lui è una star del cinema, nella maggior definizione della parola. Ha quella gravitas. Li abbiamo ingrigito un po’ i capelli e abbiamo fatto lo sguardo un po’ ruvido e robusto, in senso buono”. Inoltre il buon Ben è alto 1,92 il che permette a Batman di non essere inferiore a Superman, Henry Cavill infatti è alto “solo” un 1,85.

Lo stesso attore, inizialmente titubante, è stato convinto ad accettare la parte analizzando la complessità del personaggio che Snyder aveva concepito. Di fatti è un uomo al colmo di un certo percorso interiore come ha affermato Affleck: “Solitamente, i film mostrano Batman ai suoi inizi, oppure al culmine della sua carriera. Qui, vedrete una versione più vecchia, un uomo alla fine del suo viaggio. Troverà un significato alla sua vita durante il conflitto contro Superman. Crede veramente che Superman sia una minaccia, e pensa che distruggerlo possa essere la sua eredità”.

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Quello che volevo creare era un Batman sul punto di scoppiare fisicamente, psicologicamente ed emotivamente – continua l’attore – È un uomo che è stato schiacciato dal mondo, che vuole colpire con rabbia, con più di qualche capello grigio e con il dubbio sul fatto che tutto questo suo percorso come Batman sia davvero servito a qualcosa”.

L’arrivo di un alieno e di un potere incontrollabile

Lui non era un supereroe ma ora deve affrontare un super-essere, qualcosa che nessuno dei Batman visti nei film precedenti ha mai dovuto fare. Bruce deve confrontarsi con il fatto che esistono persone in grado di fare cose sovrannaturali.

Quando crollano i palazzi e tutto esplode ci sono delle conseguenze. C’erano persone in quei palazzi e sono state il prezzo di tutta quella violenza. Il costo reale è quello della sofferenza delle persone e lo vedremo attraverso quella che sta attraversando Bruce. Si viene a generare – sostiene l’attore – un enorme quantità di paura e risentimento e sappiamo cosa succede in circostanze del genere: ci spaventiamo, diventiamo reazionari.

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Cadiamo in ginocchio e vogliamo armarci e attaccare e non penso sia una reazione eccessiva da parte di Bruce all’arrivo di Superman nel mondo. Non lo conosce nessuno, è un tipo con superpoteri che si è scontrato con un altro super-essere e un sacco di gente è morta. Ci sono opinioni controverse, alcune persone pensano che andrebbe rinchiuso. In realtà Bruce sta proiettando la sua sensazione di fallimento, la sua delusione, il suo cinismo, su Superman, perché molto tempo prima era molto più idealista riguardo a ciò che stava facendo.”

 La perdita di tante persone care

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Parte di quella sofferenza insita in Bruce Wayne è mitigata dal suo lato più superficiale come ha ricordato l’attore: “Abbiamo giocato anche un po’ con il lato playboy del personaggio. Vive una vita in pendenza. Corteggia molte donne, possiede molte macchine, e va a un sacco di feste. Lo fa per riempiere un vuoto che ha nell’anima”.

La vita gli ha già portato via molte persone a lui vicine: come mostrato nei trailer, Batman ha conservato nella caverna il costume martoriato di Robin, quasi sicuramente ucciso dal Joker. “È amareggiato dal passato per aver perso questo ragazzo che combatteva al suo fianco. La morte del personaggio è stata devastante per lui, ha sofferto tanto”.

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Neanche il film svelerà a quale Robin appartenesse il costume, ma quell’immagine è più che simbolica come afferma Geoff Johns (Chief Creative Officer della DC Comics Entertainment): “Potete capire che se Batman ha voluto tenere il costume in quello stato è per avere un promemoria. Ha messo in una teca, in mezzo alla Batcaverna, il costume di un alleato caduto, di un amico scomparso. È lì per un motivo e la ragione è che in parte gli serve come carburante per continuare a fare quello che sta facendo.”

Un Batman senza mezze misure

Nelle diverse sequenze rilasciate tra trailer e spot è emerso un Batman feroce come mai l’abbiamo conosciuto (almeno al cinema). Un picchiatore rabbioso che arriva persino a marchiare i suoi nemici. Un approccio ben riassunto dalle parole del produttore Charles Rovens: “non dà più chance alle persone. E’ più di un vigilante. Se vogliamo è diventato non solo un poliziotto, ma anche la giuria e boia. È più vecchio e ha il visto il peggio di ciò che l’uomo è capace di fare. Questa cosa lo ha cambiato, reso più tosto e più arrabbiato”.

Anche esteticamente, tutto rifletterà la condizione del crociato di Gotham, dal costume che mostra i segni di tante battaglie all’immancabile auto: “la nuova Batmobile – sostiene Snyder – è super veloce ed è stata costruita appositamente, questo è quello che mi piace. Abbiamo immaginato proprio Batman costruirla nel tempo, pezzo per pezzo, prendendo alcune delle parti dalle Wayne Industries o chissà dove. L’ha costruita al solo scopo di lottare contro il male”.

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Per prepararvi al Batman picchiatore senza freni e impavido gustatevi il trailer finale e un ennesimo nuovo e lungo spot dove senza timori si rivolge a Superman con queste parole: “Tu non sei coraggioso, gli uomini sono coraggiosi”.

 

Alessandro Faralla

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Redattore

- Il cinema per me è come un goal alla Del Piero, qualcosa che ti entra dentro all'improvviso e che ti coinvolge totalmente. È una passione divorante, un amore che non conosce fine, sempre da esplorare. Lo respiro tutto o quasi: dai film commerciali a quelli definiti banalmente autoriali, impegnati, indipendenti. Mi distinguo per una marcata inclinazione al dramma, colpa del Bruce Wayne in me da sempre. Qualche gargamella italiano un tempo disse che di cultura non si mangia, la mia missione è smentire questi sciacalli, nel frattempo mi cibo attraverso il cinema, zucchero dolce e amaro dell'esistenza -