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Scomparse – Recensione dell’horror coreano

Scomparse

Scomparse (o The Silenced) è un film horror/mistery thriller del Sud della Corea. L’opera del 2015 è scritta e diretta da Lee Hae-Young.

Il regista di Like A Virgin (commedia sportiva del 2006), ha cambiato genere con Scomparse.
Si è cimentato nell’oscurità che si cela dietro l’animo umano, diventando così  il padre di una coesione tra orrore e thrilling. Sulla scia di Two Sisters di Kim Ji-Woon, forse sembra come una sorta di pellicola sorella a quella citata.

Scomparse
Una scena di Scomparse.

Seoul 1938, occupazione giapponese.
Ju-Ran (Park Bo-young) è una giovane ragazza trasferita in un sanatorio per soli ragazze. La ragazza ha una forma molto rara di tubercolosi terminale.
Il collegio femminile in cui la sua matrigna l’ha mandata è creato appositamente per ragazze cagionevoli.
La giovane verrà ribattezzata Shizuko, nome già appartenente a un’altra ragazza dell’istituto sparita settimane prima.
Shizuko viene accolta in malo modo dalle sue compagne, che la fanno sentire inadeguata.

Tutte corrono in carica per essere le prescelte di un viaggio in Giappone riservato alle migliori studentesse.
Tra tutte le sue compagne, una sola sembra essere cortese con Shizuko: Yeon-Deok (Park So-Dam).
Tra le due nascerà una bella e sincera amicizia.
Col passare del tempo, Shizuko noterà miglioramenti nelle sue condizioni fisiche, considerandosi guarita e sana.
Giorno per giorno, successivamente, alcune allieve cominceranno a sparire dal sanatorio.
Shizuko, nella sua ingenuità, indagherà sulle sparizioni arrivando a una scoperta terrificante.

Scomparse
Scomparse di Lee Hae-Young.

Lee Hae-Young, rimettendosi alla regia, ha saputo dimostrare al mondo le sue capacità tecniche e di forte impatto.
Young l’ha fatto regalandoci un gioiellino orientale che non passa inosservato. Il film è contornato da una fotografia eccezionale e idilliache e affascinanti musiche del compositore coreano Dalparan.
Con l’aiuto di un cast notevole, ciò in conclusione è la cornice che adorna il bellissimo quadro che è Scomparse.
Un’opera che spiazza e arriva fino al punto più profondo dell’anima dello spettatore.
L’estetica è curata al massimo, niente è fuori posto e il silenzio è il padrone dello sfondo misterioso del film.

Hae-Young non si limita a un solo genere, bensì spazia utilizzando vari stilemi cinematografici.
Analizzando il dramma adolescenziale, il bullismo, il controllo mentale, la morte.
Questi temi dimostrano la determinazione di scappare delle vittime prigioniere di una realtà che le incatena.
Scomparse va scrutato e va oltre le apparenze.
Il silenzio racconta più fatti delle parole stesse, tramite immagini dal color pastello ed espressività facciali.

Scomparse
Uhm Ji-Woon è la preside in Scomparse.

Iniziando come un melodramma, l’opera passa ad essere un thriller di mistero e un ghost story in stile orientale.
Tutti questi generi si mescolano ed esplodono infine nell’epilogo. In ”Scomparse” prevale soprattutto la psicologia perturbante della natura umana.
Il regista critica inoltre l’imperialismo giapponese in maniera elegante e cruda. L’assoluto protagonista è il legame primordiale e leale, puro, profondo e rudimentale, tra le due protagoniste femminili.
Apre un mondo e, tramite braccia invisibili, collega le due giovani, differenti tra loro, in un‘unica anima vivente.

Due cuori palpitanti collegati da un sentimento primigenio che, grazie alla sua innata forza, riesce a contestare la circostanza sgradevole (ostacolo omicida) per lottare fino alla fine per la libertà tanto anelata.