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Royal Affair: Intrighi di corte nel Regno di Danimarca

La regina Caroline Mathilda, principessa inglese illuminata dalle opere di Rousseau e Voltaire, viene cresciuta per diventare la servile concubina del cugino Christian VII, giovanissimo sovrano di Danimarca.

Ma la giovane donna è da subito insofferente, triste e poco incline a vivere in un paese bigotto come la Danimarca del ‘700. La sposa infelice si rende conto ben presto che il marito è mentalmente instabile. L’uomo è inoltre dedito all’alcol e alle prostitute delle bettole di Copenaghen.

Una volta adempiuti i doveri coniugali e partorito un erede maschio al trono di Danimarca, la giovane regina si chiude in se stessa. Diventa ben presto preda inerme della routine di corte, mentre “La pazzia di re Christian” fa danni in giro per l’Europa, in cerca di avventure e divertimenti.

In una di queste tappe il sovrano conosce il medico Johann Friedrich Struensee. L’uomo, fascinoso e colto, entra ben presto nelle grazie del re e, tornati a corte, anche della giovane regina. Tra Caroline e Struensee nasce un amore sincero e irrefrenabile che porterà a pericolose gelosie, giochi di potere e soprattutto una bambina…

Candidato all’Oscar al miglior film straniero nel 2013 Royal Affair (En kongelig affære) è stato diretto dal regista danese Nikolaj Arcel, già sceneggiatore di Uomini che odiano le donne.

Prodotto, non senza rischi, dalla Zentropa di Lars Von Trier, il film narra dell’Era Struensee, un periodo poco conosciuto ma molto importante per la storia del paese in cui i due amanti governarono il Regno di Danimarca animati da idee illuministe.

Solido nella scrittura e raffinato nella mise en scene, la pellicola di Arcel è un elegante sfoggio di scenografie e costumi.

Una rigorosa ricostruzione d’epoca che ambisce a capolavori come Barry Lyndon o Amadeus e pur non arrivando a quelle vette, rimane un’autentica meraviglia per gli occhi.

La pellicola ha inoltre riscosso un enorme successo internazionale. Tra i premi quello per la migliore interpretazione maschile di Mikkel Boe e la sceneggiatura ad Arcel e Rasmus Heisterberg a Berlino. Nomination di lusso anche ai Golden Globe e agli Oscar del 2013.

Apprezzabile anche l’ interpretazione del solito Mads Mikkelsen reduce dallo straordinario ruolo ne Il sospetto di Thomas Vinterberg. La sorpresa invece è Alicia Vikander, di lì a poco rapita dalle sirene hollywoodiane.

Per forma e contenuti una delle migliori pellicole danesi dell’ultimo decennio.