Girato al cospetto di alcuni degli amici più cari del Boss, in un vecchissimo fienile nella tenuta storica del cantautore, il film-performance rappresenta il debutto dietro la cinepresa per Springsteen.
Presentato alla 14ma edizione della Festa del Cinema di Roma, Western Stars è un manifesto del musicista e dell’uomo Springsteen. Co-diretto insieme al fido Thom Zimny, già responsabile di tutte le sue uscite video, questo gioiello racconta la filosofia di un vecchio saggio. Le memorie e le speranze di un uomo e di un intero paese. Mentre Springsteen on Broadway (lo trovate su Netflix) racconta aneddoti e dettagli della vita del Boss, Western Stars si concentra più sullo Springsteen/pensiero. Il pretesto è quello di raccontare con un tono confidenziale e profondo, il suo ultimo album omonimo, una manciata di canzoni meravigliose “ispirate ai personaggi e con travolgenti, cinematografici arrangiamenti orchestrali”.
E’ lo stesso cantautore a sostenere che si tratta del suo disco più legato alla settima arte.
Le atmosfere fordiane, tra cavalli, cowboys, campi lunghi all’orizzonte, un vecchio fienile, tanto buon bourbon o qualche shot di tequila. Sembra una patinata fotografia degli States rurali, che lega l’epopea del Vecchio West alla saggezza di un uomo che ha saputo raccontare meglio di chiunque l’America e gli americani. Western Stars è di nuovo un concept album, che racconta storie di uomini comuni alle prese con delusioni, perdite, la famiglia, i viaggi, la strada, le speranze e soprattutto il tempo che passa.
“Crescere vuole dire porsi domande migliori” dice Springsteen che tra una canzone e l’altra ci racconta la loro genesi e dispensa perle.
“Abbiamo commesso la giusta quantità di errori”. “Se t’innamori della solitudine finisci per rimanere da solo”. Poi ovviamente l’amore, quello per la sua Patti Scialfa che suona da sempre al suo fianco, 3 figli in quasi 30 anni di matrimonio.