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One night in Miami – La recensione

Sam Cooke, Cassius Clay, Jim Brown e Malcom X.. entrano in una stanza… sembra l’inizio di una barzelletta ma in realtà è la trama del film One night in Miami presentato al Festival del cinema di Venezia questo Settembre e diretto da Regina King.

Il film è quasi totalmente ambientato nel 1964, in una camera di un motel approvato dal Greenbook, in cui questi personaggi, che siamo abituati a vedere nelle loro vesti pubbliche, si spogliano dai loro alterego per essere semplicemente loro stessi, esseri umani, amici.

La time line si svolge in 24h….il giorno della finale mondiale dei pesi massimi il cui Cassius Clay deve sfidare il campione bianco Sonny Linston.
Come la storia ci insegna Cassius vince, e segna un grande punto nella lotta neri contro bianchi e i quattro amici si ritrovano per festeggiare.
La festa per la vittoria viene organizzata da Malcom X (Kingsley Ben-Adir) che però non è in linea con il pensiero degli amici, ma vuole festeggiare con gelato alla vaniglia e chiacchere tra amici sulla consapevolezza del movimento nero.
Il topic della discussione sarà sulla maggior rilevanza per la popolazione di colore, della libertà economica a scapito della libertà politica o viceversa.

La serata porterà alla presentazione al mondo di Muhammad Alì, al passaggio al cinema di Jim Brown, alla trasformazione di Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) in un cantante impegnato, e come tutti ci immaginiamo si conclude in memoria a Malcom X.

I dialoghi sono divertenti e vivaci e coinvolgenti, inoltre non si possono che tessere lodi per gli attori: la somiglianza e le movenze sono perfettamente in linea con le persone interpretate.

Durante la conferenza stampa a Venezia la stessa Regina King ha affermato che, nonostante l’amicizia tra questi personaggi fosse nota, la trama del film è un lavoro di immaginazione, si vuole far vedere che anche dietro a un personaggio forte come Malcom x ci sono delle fragilità, o come Cassius Clay in realtà fosse come tutti gli altri ragazzi della sua età convinto di avere i super poteri.

Viene messo in risalto il lato umano di tutti loro, perché spesso quando si parla di campioni o di personalità influenti il commento seguente sembra sempre essere si ma è facile quando sei nato così il film dimostra che nulla p facile, nulla viene regalato e ogni scelta porta pesi e conseguenze.
Si tratta di un film molto importante, in cui la regista ha voluto mettersi in gioco anche per suscitare attenzione sul movimento, ormai noto in America, Black lives matter e come certi principi che in altri paesi si danno per assodati, siano ancora in discussione in alcune realtà.

Da lodare la performance di Eli Goree (Cassius Clay) e Aldis Hodge (Jim Brown) che riescono ad alleggerire il clima con battute che sdrammatizzano la situazione.

Articolo a cura di Eleonora Vignudelli