All’interno di un asettico ufficio lavorativo di New York, il giovane regista catanese Giovanni Marzagalli (classe 1988) ambienta la sua invalsa storia sull’ossessione e la prevaricazione psico-sessuale: Obsessio.
Protagonista della vicenda è la bella e detestabile Natalie (Natalie Burn), oggetto delle fantasticherie immorali del suo datore di lavoro. Trevor McNills (Neb Chupin), infatti, è un uomo schiavo-vittima della degenerazione, prima solo mentale, successivamente fisica e concreta. Alla base di tale morboso atteggiamento, inoltre, un disturbo ossessivo compulsivo. Non c’è molto altro, però, se non un deviato e immaginabile gioco tra persecutore e martire.
Adriana e Maria Marzagalli- che hanno scritto il film- danno vita all’idea originaria del regista di trattare, in maniera diretta e insapore, l’annullamento interiore ed estrinseco dell’individuo. Pertanto, tra scissioni di personalità, ritmi serrati e contenuti scabri (oltre che una trama abbastanza derivativa), Obsessio inscena le azioni-reazioni scaturite da subdoli abusi di potere. Peccato solo per la poca audacia- tipicamente figlia di un cinema prettamente statunitense- nel non mostrare, senza veli, nudità e soprusi. Audacia palpabile, invece, nello straniarsi dai ripetitivi stilemi visivi e contenutistici del recente cinema italiano. Molto evidente la critica mossa alla sudicia realtà patinata del business.
Soprattutto, è automatico collegare il contenuto- e la morale- del film di Marzagalli (che dimostra di saperci fare) al recente e chiacchierato movimento del MeToo.
In breve l’opera di Marzagalli risulta come una versione algida del Bed Time di Balaguerò in salsa italo-americana. Credibile il cast, in cui spicca Simon Phillips, ed efficace la nitida fotografia di Luigi Mingrone. Notevole la sognante score musicata, orchestrata e diretta da Francesco Marchetti. Da segnalare, infine, il segnante e amaro monologo finale di Neb Chupin sotto le note della Sonata al chiaro di luna di Beethoven.
Il film sarà presentato alla 76esima edizione della Mostra D’Arte Cinematografica di Venezia il 5 settembre.