Georges e Anne sono due musicisti ottantenni la cui vita è scandita tra letture casalinghe e concerti. I due vivono soli nella loro casa di Parigi e sembrano amarsi ancora come il primo giorno. Un giorno però Anne ha un malore, e da li in poi, la sua situazione e quella di Georges, si fanno sempre più complicate.
Haneke con “Amour” ha trionfato all’edizione 2012 del Festival di Cannes, in cui ha vinto la Palma d’Oro, riconoscimento che il regista ha bissato dopo la vittoria nel 2009 con “Il nastro bianco“.
Il film colpisce per il realismo che caratterizza la storia e per la cura dei particolari, che riguardano la vita della coppia e soprattutto il progredire della malattia di Anne.
Una malattia che distrugge entrambi; Anne vede il suo fisico abbandonarla lentamente (l’ictus, la sedia a rotelle, il braccio e poi metà corpo atrofizzato) e la condizione di non poter avere più il controllo sul suo corpo non l’aiuta di certo; George invece è logorato mentalmente, aiuta la moglie in tutti i modi possibili ma anche lui è inerme di fronte ad un destino che non può cambiare.
Sembra tutto azzeccato in questo film, a partire dal regista, gli attori Jean-Louis Trintignant ed Emmanuelle Riva e le loro splendide interpretazioni, l’ambientazione (il film completamente girato all’interno delle mura domestiche).
La pellicola ha anche ricevuto 6 nominations agli Oscar 2013 aggiudicandosi il premio come Miglior film straniero.