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My Hero Academia: la recensione della prima stagione

My Hero Academia

My Hero Academia (Boku no hīrō academia) è l’adattamento anime dell’omonimo manga scritto e disegnato da Kōhei Horikoshi, serializzato sul Weekly Shōnen Jump di Shūeisha , la cui prima stagione è andata in onda in Giappone nell’aprile del 2016.

Ambientato in un mondo in cui i supereroi sono la norma, la storia segue le vicende di Izuku Midoriya, un ragazzino delle scuole medie che sogna di poter diventare a sua volta un eroe, pur essendo nato senza superpoteri.

Un giorno il suo ardore e la sua dedizione verranno notati da All Might, l’eroe più potente mai esistito e considerato da tutti come il simbolo della pace, il quale deciderà di donargli il suo Quirk (Unicità): il One For All.

Da quel momento in poi per Midoriya le cose non saranno mai più le stesse.

IZUKU MIDORIYA

Può sembrare il personaggio più debole della storia, sia dal punto di vista fisico, non avendo nessuna “Unicità” in un mondo in cui nascere senza superpoteri è di fatto un’eccezione rara, sia psicologico, quotidianamente bistrattato dai suoi compagni di classe per essere un tipo normale, tanto da ricevere il soprannome di Deku (lettura alternativa del suo nome a cui viene attribuito il significato di individuo incapace).

In realtà già dalle prime puntate si intuisce chiaramente che Midoriya è tutto tranne che uno spettatore passivo.

Dotato di una tenacia notevole, non si tira mai indietro davanti a nessuna difficoltà e anche quando tutti, compresa sua madre, gli consigliano di abbandonare il proprio sogno di poter frequentare la scuola per supereroi più importante del Giappone, lui continua dritto per la sua strada, mettendoci se possibile ancora più impegno.

Unica pecca nella caratterizzazione del personaggio di Midoriya è, però, l’assoluta mancanza di difetti, che a volte lo rendono eccessivo e difficile da sopportare come la maggior parte dei protagonisti degli anime e manga Shonen.

Inoltre la presentazione di un protagonista imbranato e all’apparenza senza alcuna specialità, non è particolarmente innovativa e lascia durante il corso della stagione con il desiderio di vedere qualcosa in più.

KATSUKI BAKUGO

È l’amico/nemico fin dall’infanzia di Midoriya e colui che si diverte più di tutti a tormentarlo.

Avendo dalla sua la possibilità di lanciare fuoco dalle mani, quirk particolarmente forte rispetto a quello dei suoi coetanei, Bakugo è un concentrato di orgoglio, rabbia e presunzione, che a volte lo portano ad esagerare, non solo con il povero Deku, ma soprattutto nelle situazioni in cui è richiesto sangue freddo.

Pur essendo fondamentalmente un bullo è colui che nella prima stagione più di tutti riesce a smuovere le acque, donando all’anime una nota eccentrica, divertente e sopra le righe. Ricorda per caratterizzazione il primo Vegeta in Dragon Ball.

Kacchan è il classico personaggio che tutti amano odiare.

ALL MIGHT

Viene considerato il più forte supereroe mai esistito, è l’idolo di Midoriya e sarà proprio lui a credere per primo nelle capacità del ragazzo e a trasferirgli un po’ della propria Unicità.

Nella sua versione da combattimento è ritratto come un classico eroe dei fumetti americani della Golden Age, con tanto di pose eroiche, fisico statuario e un sorriso smagliante e perfetto. Il richiamo al Capitan America classico, tutto sorrisi e buone azioni, è fortissimo.

Gentile e altruista come ci si aspetta da lui, non si tira mai indietro e sarà coinvolto in quasi tutti i pochi combattimenti con i super cattivi che hanno caratterizzato questa stagione.

Anche per All Might, come per Midoriya, cadere nello stereotipo del supereroe, già visto e rivisto, potrebbe essere un pericolo concreto se più avanti non ci dovesse essere un’evoluzione.

LA LEGA DEI VILLAINS

Forse quello che è stato carente nel corso della prima parte della storia, è proprio l’assenza di un antagonista principale che potesse mettere seriamente in pericolo gli eroi.

La Lega dei Villains, che appare negli ultimi episodi della stagione, non sembra mai dimostrarsi concretamente un vero e proprio pericolo nemmeno per gli allievi del primo anno dell’Accademia.

In questo caso però sembrano essere state gettata solamente le basi per una presentazione dei villain, che lascia uno spiraglio promettente per un futuro approfondimento, che se trattato in modo adatto, avrà sicuramente risvolti interessanti.

GRAFICA E MUSICHE

Punti a favore sicuramente per l’anime sono la grafica e le musiche.

La prima, affidata allo Studio Bones risulta molto piacevole e ben riuscita. La produzione ha riservato un’attenzione particolare ai disegni, cercando di rispettare il più possibile il design del manga, soprattutto per le espressioni e la corporatura dei personaggi.

La opening The Day  dei Porno Graffiti e la ending “Heroes di Brian The Sun invece, meritano una nota a parte in quanto a bellezza e originalità. Rispecchiando a pieno lo spirito dell’anime e nulla toglie che possano essere ascoltate benissimo in qualsiasi momento della giornata.

Tirando le somme la prima stagione, composta da 13 episodi da 24 minuti, è tutto sommato molto piacevole e scorrevole. Il merito va anche ai personaggi secondari che mantengono toni leggeri con interazioni e battute, anche a sfondo sessuale, che non risultano mai troppo volgari.

In definitiva una promozione piena, sperando però che la seconda stagione serva a poter fare il definitivo salto di qualità, soprattutto dal punto di vista dell’imprevedibilità.

La prima stagione di My Hero Academia è disponibile sulla piattaforma streaming gratuita VVVVID