Bosu, un anziano a cui piace raccontar storie, narra agli sventurati in coda alle poste le vicende della famiglia Ceraulo, che colpita da un lutto ma con la speranza di poter ottenere per questo un risarcimento in denaro, non riesce a resistere ai piaceri materiali che il Dio denaro ci offre ogni giorno.
Divertente tragicommedia questo “E’ stato il figlio” del regista Daniele Ciprì, con Tony Servillo nei panni di Nicola, il capofamiglia, e che vede al suo fianco anche la moglie Loredana, i figli Tancredi e Serenella e i nonni Fonzio e Rosa.
La famiglia, come molte altre all’inizio del XXI secolo, vede nel denaro un mezzo per ottenere sia un maggiore rispetto nel loro ambiente, sia l’appagamento immediato delle loro voglie e dei loro desideri materiali.
Il capitalismo, visto da molti come la salvezza da una vita vissuta in maniera ordinaria e in continua povertà, è però un’ arma a doppio taglio in quanto fa perdere a volte quelli che sono i veri valori di una persona e di una famiglia intera.
E senza aver nemmeno il tempo di accorgersene, i Ceraulo verranno in breve tempo risucchiati da questo vortice, che li porterà poi a compiere gesti estremi.
E Ciprì ci mostra tutto ciò in questa godibile favola metropolitana di una famiglia operaia della Palermo degli anni 70’.
Il film, tratto dal romanzo omonimo di Roberto Alajmo, è stato proiettato proiettato in versione originale (italiano e siciliano) con sottotitoli in inglese alla 69a edizione della Mostra del cinema di Venezia, vincendo il premio come “miglior contributo tecnico”.