Tre giovani decidono di trascorrere un pomeriggio di ozio al lago. Uno di loro però comincia a sentirsi male e scompare tra i boschi. I due amici cominciano a cercarlo, ma invece di trovare lui incappano in una serie di bizzarri personaggi, alterati sia nel fisico che nella psiche…
“Al lago tossico” è un cortometraggio amatoriale del 2017 di 13 minuti, firmato dal giovane regista lombardo Gabriel Garcìa Pavesi. Pavesi, come spesso capita nelle produzioni ultra-indipendenti, non si limita ad occuparsi della regia, ma anche di soggetto e sceneggiatura. La fotografia è merito invece di Giovanni Zanotti, ed è la cosa migliore del film perchè ricorda gli horror indie americani brutti, sporchi e cattivi dei mitici anni 70.
“Al lago tossico” però, pur nella “cornice horror”, punta più verso il grottesco e la commedia. Tra le tante sequenze che pendono verso il comico si nota quella, molto divertente, del pesce-gatto parlante. Anche i personaggi secondari, i freaks incontrati dai giovani sulle rive del lago, sono simpaticamente marci, esilaranti e ben interpretati. Peccato invece per la pessima recitazione dei tre protagonisti. Ok che si tratta di un’opera no budget e amatoriale, ma si poteva scegliere un cast migliore per i ruoli più importanti. Tra occhi giganti che spiano i ragazzi, citazioni trash a “2001: odissea nello spazio” e teste di maiale mozzate “Al lago tossico” intrattiene, ma cade un pò nel finale, troppo abborracciato e tirato via.