La piccola Anna ha una grande passione per i gatti neri e per questo viene presa in giro dai compagni. Un gatto venuto da molto lontano la trasporterà in un’altra dimensione. Una dimensione magica e misteriosa, piena di sorprese…
“Come un gatto nero” è un cortometraggio di 9 minuti del 2017 prodotto dall’Arci Movie e girato dalla regista napoletana Mena Solipano. Gli attori sono tutti bambini di una scuola elementare della periferia di Napoli. La Solipano si è formata, dal 2010 in poi, con una solidissima gavetta nei laboratori di cinema e animazione cinematografica per bambini e ragazzi. Insieme a loro ha realizzato una cinquantina di cortometraggi (vincendo anche un bel pò di premi in giro per l’Italia). Inoltre ha lavorato in tv e girato, nel 2015, il cortometraggio “Il peso dell’anima”.
La giovanissima protagonista di “Come un gatto nero”, bullizzata a scuola da alcuni compagni di classe, ama disegnare gatti neri. Nella mentalità distorta dei bulli il gatto nero porta solo sfortuna e sventura. Questo ovviamente non è il pensiero di Anna, la quale un giorno incontra a scuola uno strano felino che la porta in un mondo parallelo. Anche i bulli però la seguono. E si ritrovano tutti dentro un “non-luogo” che assomiglia molto all’Antico Egitto.
Le scenografie che rappresentano la nuova dimensione nella quale si imbucano i protagonisti sono opera dei bambini stessi. “Come un gatto nero” infatti è un cortometraggio didattico che ha una regia ed una supervisione di un adulto, la Solipano, ma dove la presenza dei bambini è fondamentale, non solo perchè sono essi stessi gli attori. Sono gli autori delle scenografie, e la location principale (anzi, l’unica) è la loro scuola. Il messaggio finale dell’opera è diretto ai bambini, ma anche agli adulti (che forse ne hanno bisogno più dei loro figli).
Un messaggio forte per il rispetto verso l’altro, contro il pregiudizio, che purtroppo offusca la mente di tante persone. “Come un gatto nero” è un cortometraggio intriso di una morale giusta e necessaria, soprattutto per questi tempi bui. Ed è importante che opere come questa vengano viste dai bambini nelle scuole, per formarli il prima possibile su concetti, a parere di chi scrive, basilari per la sana convivenza civile.
Nonostante il corto sia didattico e a budget, presumo, zero, fa intravedere una certa fluidità e sicurezza nella regia da parte della Solipano, tra l’altro espertissima nel girare con i bambini visto il suo notevole curriculum professionale. I bambini, protagonisti assoluti di “Come un gatto nero”, se la cavano egregiamente, dimostrando una telegenicità naturale o quasi di fronte alla macchina da presa. Sospetto che il lavoro della Solimano su di loro sia stato (per lei) durissimo, ma il risultato è ottimale, e dovrebbe esserne orgogliosa!