“Si trattava solo di vedere quale dei due lo avrebbe trovato per primo.”
Il T-1000 è un androide assassino mutaforma, in grado di scansionare la struttura molecolare di qualunque cosa tocchi e simularla visivamente. Insomma una stampante 3d col vizio di uccidere. Creato dalla Skynet, un’immaginaria rete di supercomputer descritta nel ciclo cinematografico di Terminator, il T-1000 è uno degli antagonisti cinematografici più riusciti in assoluto. Senza dubbio la principale ragione per la quale ha senso vedere Terminator 2. Dopo il successo del primo capitolo della saga, James Cameron aveva immaginato un sequel in cui due T-800 sarebbero tornati indietro nel tempo per uccidere il giovane John Connor, futuro leader della resistenza.
Cameron capì immediatamente che sarebbe stato geniale rendere il nuovo androide più forte del primo. Capovolgere l’asse narrativo, rendendo il personaggio di Schwarzenegger, un buono che sta dalla parte del ragazzo e di Sarah. Con tutto ciò che poteva comportare psicologicamente nella testa della donna.
Quindi rendere il T-1000, un’arma micidiale, meno goffa e più agile del suo predecessore.
“Volevo trovare qualcuno che sarebbe stato un buon contrasto con Arnold. Se la serie 800 è una sorta di Panzer umano, allora la serie 1000 doveva essere una Porsche”.
La prima idea di Cameron fu quella di affidare il personaggio al rocker britannico Billy Idol, il cantante, il regista e la produzione raggiunsero un accordo, era cosa fatta.
Il 6 febbraio 1990, all’angolo tra Gordon Avenue e Fountain Avenue ad Hollywood, Idol, di ritorno dalla registrazione del suono nuovo album in studio, decise bene di non fermarsi ad uno stop e venne centrato in pieno da un’auto che quasi non gli tranciò una gamba. Il cantante fu costretto ad una lunga operazione con tanto di applicazione di una placca d’acciaio, ironia della sorte vista le caratteristiche del Terminator.
Comunque alla fine non poté accettare la parte che infine andò a Robert Patrick, che interpretò magistralmente il ruolo e oggi, essendoci cresciuti e nonostante la suggestione di Idol, viene veramente difficile dissociare attore da personaggio.