Home Rubriche Spazio Italia The Audition: il lato oscuro del cinema amatoriale

The Audition: il lato oscuro del cinema amatoriale

NDR: Articolo modificato in data 23 Febbraio 2018. Pace e Amore.

Reperibile su Youtube, The Audition tratta di un breve thriller dalle tinte cupe che vorrebbe scioccare e sorprendere lo spettatore, riuscendo, però, solo a farlo ridere a crepapelle.
Soprattutto dopo aver letto i messaggi ricevuti dall’autore stesso, di una serietà che cozza con il risultato dell’opera, producendo quel “sentimento del contrario” di cui Luigi Pirandello parlò nel suo fondamentale saggio L’umorismo.

È impossibile prendere sul serio questo cortometraggio, a causa di una sceneggiatura scialba ed insipida, che si sviluppa attraverso dialoghi deboli ed inefficaci, che raggiungono il proprio culmine di banalità negli ultimi minuti, che danno la sensazione che, giunto a quel punto, R.R. si fosse stancato di scrivere.
Si tratta di un thriller vuoto che si muove nella dimensione del nulla narrativo, nell’accezione più negativa del termine, ben lontana dal nulla narrativo delle opere, per esempio, di Andy Warhol.

Il produttore, unico attore decente di The Audition, ed una delle due vittime.

La storia è quella di due ragazzi che partecipano ad un provino che risulterà ben presto essere il soggetto di uno snuff movie.
Uno dei due morirà, l’altro verrà salvato dall’intervento della polizia.
Dopo i titoli di coda, infine, ci sarà una breve scena bonus che dovrebbe spiazzare lo spettatore.

Inutile dire che così non sarà, essendo tanto scritta male quanto scontata e stereotipata. Il risultato finale non è di certo aiutato dalla recitazione, piuttosto scarsa che lascia presagire una certa amatorialità degli interpreti, dei quali solo l’uomo che veste i panni del produttore risulta quantomeno accettabile e diversi gradini sopra i suoi colleghi.
La sensazione che si ha è che questo The Audition sia solo un pretesto per mostrare un po’ di nudità femminile e maschile, poiché questo è tutto ciò che riesce ad attirare l’attenzione del pubblico.
E non basta neanche una regia tutto sommato buona a risollevare questo cortometraggio da quella fossa biologica in cui è nato e nella quale sprofonda sempre più, ad ogni secondo che passa.