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TFF36: Colette – La Recensione

Colette è il nuovo lungometraggio diretto da Wash Westmoreland (Still Alice) con protagonisti Keira Knightley e Dominic West, presentato al Torino Film Festival.

 

 Al centro del film la figura romantica della scrittrice Sidonie-Gabrielle Colette che con il suo pensiero avanguardistico e la sua condotta fuori dagli schemi è riuscita a stravolgere il torpore della Belle Époque parigina.
Nata e cresciuta in un piccolo centro della campagna francese, Colette arriva nella Parigi di fine Ottocento dopo aver sposato l’aristocratico Willy (Dominic West), un ambizioso impresario letterario.

Affascinata dalla vivacità intellettuale dei salotti della capitale e spinta a scrivere dal marito, Colette riprende i suoi scritti di scuola e dà alla luce una serie di libri pubblicati con il nome di Willy.

I romanzi diventano ben presto un fenomeno letterario e la loro protagonista – Claudine – un’icona della cultura pop parigina, oltre che un simbolo di libertà femminile.
La pellicola è molto interessante, ma la regia, purtroppo, è piatta, come se fosse una qualsiasi docu-fiction.
La carica eversiva della protagonista meritava migliori prestazioni registiche e delle scelte più ambiziose, anche visto il cast più che stellare.
Keira Knightley nel ruolo di Colette è perfetta, ma Dominic West ci emoziona con una performance incredibile; riesce ad essere affascinante e disturbante nello stesso tempo.

Colette, colpisce per una buona ricostruzione d’ambiente, costumi curati e particolarmente belli.
L’interpretazione degli attori è eccellente, ma il film pecca un po’ nella grinta, dopo un po’ risulta noioso e poco avvincente.

Articolo a cura di Federica Gandolfo