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Stephen Fry sconvolto dalla sua voce usata dall’IA a sua insaputa: “Viviamo in tempi assurdi”

Una delle battaglie che stanno combattendo gli attori in sciopero a Hollywood riguarda l’utilizzo indiscriminato dell’IA.
Una delle ultime vittime di quest’uso illecito è stata l’attore Stephen Fry.

Durante un intervento al CogX Festival a Londra, Fry ha mostrato una clip di un’IA che replica la sua voce per narrare un documentario. Spiega l’attore:

Non ho detto una parola di quello. È stata una macchina. Sì, mi ha sconvolto. Hanno usato la mia lettura dei sette libri di Harry Potter e da quello un’IA ha ricreato la mia voce per fare quella nuova narrazione.

Continua Fry:

Quello che avete sentito non è il risultato di un mash up, questo viene da una voce artificiale flessibile, dove le parole sono modulate per adattarsi al significato di ogni frase. Potrebbero usarmi per leggere qualsiasi cosa, da un incitamento ad attaccare il parlamento al porno estremo, tutto senza che io lo sappia e senza il mio consenso. E questo, ciò che avete appena sentito, è stato fatto senza che io lo sapessi. Quando l’ho sentito l’ho mandato ai miei agenti sulle due sponde dell’Atlantico ed erano su tutte le furie, non avevano idea che fosse possibile fare una cosa simile. Gli ho detto: “Non avete ancora visto nulla.” Non mancherà molto prima che i video deepfake siano così convincenti.

Conclude:

Quando si tratta dell’intelligenza artificiale, quello che abbiamo ora avanzerà più velocemente di qualsiasi altra tecnologia abbiamo mai visto. Su una cosa possiamo tutti concordare: viviamo in tempi fott*** assurdi!

Continua dunque lo sciopero degli attori, iniziato a luglio e altrettanto prosegue quello degli sceneggiatori in atto da maggio. Tra le preoccupazioni, come dicevamo e come conferma l’intervento che avete appena letto di Fry, lo sfruttamento della voce e dell’immagine degli attori fatto dall’IA e non protetto da copyright.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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