Grazie al ruolo del killer George Harvey in Amabili Resti, il film del 2009 di Peter Jackson tratto dall’omonimo romanzo di Alice Sebold, Stanley Tucci ha ottenuto la sua prima nomination agli Oscar.
Eppure, a margine degli impegni stampa per la serie dei fratelli Russo Citadel, Stanley Tucci ha spiegato che si è trattato di un’esperienza davvero difficile e che quello di George Harvey di Amabili Resti è un personaggio con cui, contrariamente ad altri della sua carriera, non vuole avere più niente a che fare.
Non reinterpreterei mai e poi mai George Harvey di Amabili Resti, perché è stato orribile. Il film è meraviglioso, ma è stata un’esperienza davvero tosta. Per via del mio ruolo. Che ho anche cercato di evitare, cosa, questa, alquanto folle perché in quel periodo avevo bisogno di lavorare. Ricordo di aver chiesto a Peter Jackson “Perché vuoi proprio me?” e lui mi disse “Perché sei divertente”. Pensai “Ok”, ma, effettivamente, avevo compreso cosa intendeva dire. Immagino intendesse dire che – non che non l’avrei preso seriamente – ma che non avrei esagerato con l’essere drammatico. Che mi sarei lasciato un po’ andare. Che ritengo sia quello che vada fatto quanto interpreti una persona così disgustosa, no? In compenso interpreterei ancora volentieri Nigel del Diavolo veste Prada. Un’esperienza grandiosa. E anche Paul Child di Julie & Julia. Quelli sono ruoli davvero straordinari da interpretare.