fuocoammare

Finisce la corsa di Fuocoammare per entrare nella cinquina dei film che all’Oscar si “batteranno” per la categoria miglior film straniero.

Il film di Rosi resta in lizza per un’altra categoria, quella di miglior documentario.
Alla luce di questa esclusione ritornano in mente le parole di Paolo Sorrentino che criticò duramente la scelta di candidare Fuocoammare come film italiano.

In effetti mai come negli ultimi anni il nostro cinema aveva almeno due titoli più spendibili per rappresentare l’Italia: Perfetti Sconosciuti e Lo Chiamavano Jeeg Robot.

Fuori dalla lista dei 9 anche Neruda (Cile) di Pablo Larrain ed Elle (Francia) di Paul Verhoeven.

Ecco i 9 film da cui uscirà la cinquina dei candidati:

  • Australia, “Tanna,” Bentley Dean, Martin Butler, directors;
  • Canada, “It’s Only the End of the World,” Xavier Dolan, director;
  • Denmark, “Land of Mine,” Martin Zandvliet, director;
  • Germany, “Toni Erdmann,” Maren Ade, director;
  • Iran, “The Salesman,” Asghar Farhadi, director;
  • Norway, “The King’s Choice,” Erik Poppe, director;
  • Russia, “Paradise,” Andrei Konchalovsky, director;
  • Sweden, “A Man Called Ove,” Hannes Holm, director;
  • Switzerland, “My Life as a Zucchini,” Claude Barras, director.
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Redattore

- Il cinema per me è come un goal alla Del Piero, qualcosa che ti entra dentro all'improvviso e che ti coinvolge totalmente. È una passione divorante, un amore che non conosce fine, sempre da esplorare. Lo respiro tutto o quasi: dai film commerciali a quelli definiti banalmente autoriali, impegnati, indipendenti. Mi distinguo per una marcata inclinazione al dramma, colpa del Bruce Wayne in me da sempre. Qualche gargamella italiano un tempo disse che di cultura non si mangia, la mia missione è smentire questi sciacalli, nel frattempo mi cibo attraverso il cinema, zucchero dolce e amaro dell'esistenza -