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Stranger Things – 1a stagione

Se con il film “The house of the devil” di Ti West c’eravamo immersi in pieno nell’atmosfera anni 80’ , un altro bel tuffo nel passato possiamo farlo ora grazie alla stupenda serie Stranger Things, uscita su Netflix e terminata da qualche settimana.

Citazioni a non finire delle più importanti serie tv e pellicole degli anni 80’ e 90’, buona ed approfondita caratterizzazione dei personaggi, prove attoriali molto sopra la sufficienza, quella di Wynona Ryder su tutti, una trama ben definita e che mira subito al sodo con una solida ossatura e poche sbavature o perdite di tempo.

Nella cittadina statunitense di Hawkins cominciano ad avvenire delle strane sparizioni, e quella che desta più preoccupazioni è quella del giovane Will Beyers. Suo fratello Jonathan (Charlie Heaton) e sua madre Joyce (Winona Ryder) cercano subito di scoprire dove sia finito il piccolo anche grazie all’aiuto dello sceriffo Jim Hopper (David Harbour), il capo della polizia di Hawkins.

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Anche i tre amici del dodicenne Will, con a capo Mike (Finn Wolfhard) si mettono alla ricerca del loro compagno di avventure, ma finiscono solo per fare la scoperta di una nuova arrivata nella comunità, una misteriosa ragazza, arrivata da non si sa dove, e con delle particolari capacità, che Mike chiamaerà Undici (Millie Bobby Brown). L’arrivo di “Undi” sconvolgerà il trio di adolescenti, e non solo, visto che sulle tracce della ragazza c’è anche il dottor Martin Brenner (Matthew Modine), uno dei responsabili del laboratorio scientifico dal quale la ragazza sembra provenire.

La ricerca del povero Will è il nodo centrale della serie ma altre storie parallele si intrecceranno alla principale, rimanendo comunque collegate alla ricerca di Will ed al perchè ed al come la sua scomparsa e quella delle altre persone sia collegata al laboratorio scientifico e non solo a quello.

La serie prodotta dal duo Matt e Ross Duffer  riscuoterà senz altro un discreto successo. La trama si snoda subito ed in maniera molto chiara seppur le sorprese e le novità non mancano. La Ryder guida il gruppo degli attori in maniera eccellente, rimettendosi prepotentemente in carreggiata dopo un periodo senza sussulti. Ogni personaggio ha i suoi scheletri nell’armadio e combatte con il suo passato e con le sue difficoltà, come lo stesso Hopper. Il trio di amici di Will, guidato da Mike ci regala molto momenti divertenti ed emozionanti, riportandoci alla mente una delle tantissime citazioni che compaiono nella serie, ovvero “Stand by me” di Stephen King.  Ottima anche la prova della piccola Millie Bobby Brown nei panni di Undi.

Tra le tante altre citazioni famose ci sono “ET – L’extraterrestre”, “Poltergeist”, “I Goonies”, “Carrie”, e non aggiungiamo le tante altre, trovatele voi.
Altro ottimo elemento della serie sono le musiche, il ritmo pop è presente in tutti gli otto episodi e contribuisce in maniera importante alla buona riuscita di questo Stranger Things, altro ottimo prodotto di casa Netflix che si sta ritagliando uno spazio sempre più di primo piano per l’intrattenimento casalingo e seriale degli amanti del cinema e del piccolo schermo in particolare.

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Sul finale nulla vi diciamo, se non che come tutti gli altri elementi, musiche, trama, personaggi, è ben organizzato e funge da ottima ciliegina sulla torta a tutta la storia.

Non si può dunque rimanere indifferenti in questa serie revival di un ventennio che ha sfornato molti cult del cinema horror e di fantascienza, generi che questo Stranger Things riprende alla grande, con una bella storia, dei bravi attori, mescolati sapientemente tra giovani e meno giovani, e un’ottima colonna sonora.
Un tuffo nel passato niente male!