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La donna alla finestra, lezione di grande cinema su Netflix – La recensione

Anna Fox è agorafobica e vive da sola a New York. Un giorno inizia a spiare i suoi nuovi vicini, fino a quando assiste a un brutale omicidio.

Esce finalmente su NETFLIX il thriller La donna alla finestra, una gestazione travagliata visto che doveva essere uno dei titoli a gareggiare agli Oscar 2019, ma l’acquisto della Fox in mano alla Disney rallentò il tutto portando a reshoots e cambi drastici.

Un grande film che ha come unica zavorra una sceneggiatura a corrente alterna.
Amy Adams è Anna Fox

Alla regia troviamo Joe Wright, probabilmente uno dei più grandi registi contemporanei, che ci regala una grandiosa lezione di cinema. Lui è un pittore e questo film è la sua tela in movimento. Si diverte a giocare con le sovrapposizioni, coi colori dalle tonalità che si sposano perfettamente tra loro. La storia ricorda chiaramente La finestra sul cortile di Hitchcock e il regista inglese si diverte a omaggiarlo con passione e devozione.

Come detto sopra, la sceneggiatura non è costante e nel corso dei minuti accelera, decelera, si ferma, accelera ancora. Poco prima della risoluzione dell’enigma c’è un momento di stasi e il plot twist che ne segue è troppo improvviso. Purtroppo, in diversi punti, si ha l’impressione di vedere un patchwork. Vista la gestazione complicata neanche si può incolpare il grande drammaturgo Tracy Letts – che ha firmato lo script – visto che fu il primo a  scagliarsi contro le volontà della Disney di rigirare del materiale senza basarsi sulla propria sceneggiatura.

Non si demoralizzi chi legge, perché questi difetti non lo rendono brutto, anzi.. Lo allontanano solo dalla zona capolavoro. La donna alla finestra è un grande film.

Tutto questo è possibile proprio grazie al lavoro sublime di Wright, una gioia continua per gli occhi, una delle sue regie più incisive, un Cinema con la C maiuscola, glorioso. Il livello è così alto che te freghi della sceneggiatura zoppicante, anche perché come thriller intrattiene comunque. Come protagonista troviamo una gigantesca Amy Adams in una delle sue più grandi performance, sempre intensa e mai sopra le righe. Una prova attoriale che già da sola vale la visione. L’attrice americana è una delle più grandi attrici viventi e lo dimostra anche qui. Fantastica!

Vicino a lei troviamo comprimari di gran lusso come Julianne Moore, Gary Oldman e Jennifer Jason Leigh, ma anche Anthony Mackie. Solo l’ultimo è mal sfruttato, mentre gli altri hanno possibilità di esprimersi alla grande e di lasciare il segno.

Convince la colonna sonora di Danny Elfman, anche se lascia lo spettatore con la curiosità di ascoltare quello che avevano composto Trent Reznor & Atticus Ross, originariamente coinvolti nel progetto e sostituiti a fine 2019, ben un anno dopo dalla fine delle riprese.

La donna alla finestra incuriosisce, intrattiene, incanta e ti prende alla gola. Anche coi suoi difetti fa perfettamente il suo lavoro. Un grande film imperfetto, ce ne fossero di così.

 

Se volete sapere tutto sul cinema di Joe Wright, vi consigliamo il libro Joe Wright. La danza dell’immaginazione, da Jane Austen a Winston Churchill di Elisa Torsiello