Home Speciale Approfondimenti Jodie Foster, il suo stalker e l’attentato a Ronald Reagan

Jodie Foster, il suo stalker e l’attentato a Ronald Reagan

Nel gennaio del 1975 in America una Coca Cola costa 20 cents e la hit più ascoltata è una ballad romantica di Olivia Newton-John dal titolo I Honestly Love You.

Gli Stati Uniti piangono gli ultimi soldati morti in Vietnam, mentre in Cambogia i Khmer rossi scatenano un’offensiva ancor più violenta di quella di tre anni prima. La corsa allo spazio sembra essere finita, ma non la Guerra Fredda e in quel gelido mese invernale l’Unione Sovietica lancia la navicella spaziale Sojuz 17 con due astronauti a bordo.

A New York un regista trentatreenne di origine italiana sta provinando giovani attrici per il suo quinto film. Lui si chiama Martin Scorsese e la pellicola è Taxi Driver. C’è una parte essenziale nel film ed è quella di una baby squillo, ruolo delicato ovviamente per l’attrice che dovrà interpretarlo. Martin, appena un anno prima, aveva conosciuto una piccolissima e vispa attrice dodicenne, diretta in Alice non abita più qui. Si chiama Alicia Christian Foster ed è nata a Los Angeles, il 19 novembre del 1962. Tutti la chiamano Jodie perché la compagna di sua madre, una donna di nome Jo Dominique, veniva chiamata affettuosamente zia Jo D.

Jodie esordisce a soli tre anni nello spot per la crema abbronzante Coppertone, quella in cui c’è una bambina e un cane che le scopre il sederino non abbronzato trattenendole il costume. In realtà nella sua innocenza, quello spot fece non poco scalpore all’epoca.

Jodie si fa notare e firma un contratto con la Disney. Esordisce così nel 1972 al fianco di Michael Douglas nel film Due ragazzi e un leone. Dopo il ruolo in Alice non abita più qui di Scorsese, la Disney però storce il naso, ma la giovane attrice e la madre-manager non vogliono che l’immagine della bambina prodigio resti relegata a determinati ruoli.

Niente di meglio che scioccare il mondo interpretando il ruolo di Iris, provocante e indifesa lolita di strada.

La storia è molto cruda e Jodie per volere della produzione e del regista è costretta ad un colloquio di quattro ore presso uno psichiatra per avere la parte. Inoltre sul set c’è sempre la sorella Connie, all’epoca diciannovenne, sua controfigura nella scena in cui Iris deve slacciare i pantaloni ad un Travis riluttante. Un perfetto espediente per esonerare la piccola Jodie da situazioni inadatte ad un’interprete minorenne.

Il film è un successo clamoroso, vince la Palma d’oro al 29º Festival di Cannes e nonostante l’argomento, non proprio da Academy, ottiene a quattro candidature ai Premi Oscar, inclusa quello per miglior attrice non protagonista alla piccola Jodie.

Tra i tanti fan della pellicola c’è un ventenne di Ardmore in Oklahoma ma che da poco si è trasferito a Los Angeles per fare il cantautore. Si chiama John Warnock Hinckley Jr. ed è figlio dei ricchi proprietari della Hinckley Oil Company. Il ragazzo ha frequentato la Texas Tech University e ora vive a L.A., insieme alla fidanzata Lynn Collins.

Il problema è che in realtà John non sa suonare e Lynn è frutto della sua fantasia.

All’uscita in sala di Taxi Driver, John soffre già di un disturbo schizotipico della personalità con caratteri deliranti di tipo erotomane. In pratica è convinto che alcune persone, spesso celebrità, siano segretamente innamorate e attratta sessualmente da lui. Roba da poco insomma.

Nel 1975 questa sua ossessione ricade sulla piccola Jodie. La Foster negli anni successivi al film inizia a studiare all’Università Yale. Ed è proprio in questo periodo che viene avvicinata dal suo stalker. Respinto più volte John non si da pace fino a compiere un gesto clamoroso.

E’ il 30 marzo del 1981, Ronald Reagan, il 40º presidente degli Stati Uniti d’America, da poco in carica, si trova al Washington Hilton Hotel per un discorso sindacale.

Fuori sono assiepati curiosi e giornalisti. Il presidente esce 14:27, quando vengono esplosi 7 colpi da una calibro 22. Tutto avviene in pochi secondi. Vengono feriti non gravemente due agenti, peggio va al portavoce della Casa Bianca James Brady, le cui lesioni gli procurano una paralisi di metà corpo, costringendolo alla sedia a rotelle per tutto il resto della sua vita. Il presidente viene colpito da uno dei proiettili di rimbalzo dall’armatura blindata dell’auto. La pallottola lo ferisce al braccio sinistro, perforandogli un polmone, arrestandosi a soli 25 millimetri dal cuore.

L’attentatore viene subito arrestato ed è proprio lui: John Hinckley Jr, l’erotomane con l’ossessione per Jodie Foster. Dopo un lungo processo a suo carico il ragazzo viene riconosciuto non colpevole per incapacità di intendere e volere e rinchiuso al St. Elizabeths Hospital, un manicomio criminale di Washington D.C..

Jodie viene travolta dagli eventi e da una popolarità che probabilmente si sarebbe risparmiata, meditando addirittura di lasciare il cinema.

Invece non sarà così: si laurea magna cum laude nel 1985, quindi da una svolta alla sua carriera, rompendo il contratto con la Disney e ricominciando a recitare proprio con lo spirito e l’impegno del 1975.

Vince il suo primo Premio Oscar nel 1989, grazie al film Sotto accusa e il secondo nel 1992 per il ruolo chiave della sua carriera, quello di Clarice Starling ne Il silenzio degli innocenti.

Neanche la carriera di Scorsese procederà poi tanto male, anche se i due non hanno mai più lavorato insieme.

Anni dopo l’American Film Institute ha collocato Taxi Driver al 47º posto tra i 100 migliori film di tutti i tempi e nel 1994 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

Il personaggio di Travis Bickle l’alienato ex marine interpretato da un magnifico De Niro, nel film aveva 26 anni esattamente come il folle John Hinckley.

La rivista Reelviews a proposito della pellicola ha scritto: “Pregni di ironia, i cinque minuti finali sottolineano la volubilità del destino. I media trasformano Travis in un eroe, mentre se egli fosse riuscito nella sua intenzione di sparare al senatore Palantine, lo avrebbero descritto come un assassino. Quando il film si chiude, il misantropo è stato trasformato in un cittadino modello, qualcuno che affronta papponi, spacciatori e gangster per salvare una giovane ragazza”

John Hinckley Jr. è ufficialmente uscito dall’istituto nel 2016 ed è ancora in libertà vigilata. Di quell’episodio ha detto solo che è stata “la più grande offerta di amore nella storia del mondo”.

Jodie invece ha sempre parlato poco della sua vita privata e soprattutto di questa storia, ma nel 1992 ha dedicato il Premio Oscar:

«Alle donne che sono venute prima di me e che, a differenza di me, non hanno avuto nessuna chance, alle pioniere, alle sopravvissute, alle emarginate»