Home Rubriche Horror Che sorpresa per Rick e JT : “Deadgirl” – (2012)

Che sorpresa per Rick e JT : “Deadgirl” – (2012)

Alla prima impressione “Deadgirl”, horror indipendente datato 2012 dei registi Marcel Sarmiento e Gadi Harel sembrerebbe il solito e stravisto horror adolescenziale, con i bulletti di turno che invece di fare quello che ogni ragazzo della loro età dovrebbe fare si vanno a cacciare in un guaio più grande di loro e ci lasciano le penne. E invece no, e invece no, perchè innanzi tutto, differenza delle differenze, in questo film è già particolare il numero delle vittime.
Già, questo ed anche altri elementi fanno della pellicola un qualcosa di alternativo e diverso dai soliti horror per teenager che eravamo abituati a vedere (nemmeno con gusto poi).
La storia è questa : ci sono due giovani studenti, Rick e JT, i soliti due lavativi, che non sapendo come occupare il tempo, invece di andare a scuola, la saltano, gironzolano un po’ ed alla fine, stremati dal caldo hanno un’idea geniale : rifugiarsi all’ interno di un vecchio manicomio abbandonato a bere birra e sfasciare quante più cose possibili. Finito il momento bevuta/devastazione totale i due si addentrano nel tunnel dove venivano portati i pazienti più problematici e trovano una porta, che aperta li conduce ad una scoperta scioccante : c’è una ragazza, in fin di vita, ma ancora viva, legata ad un materasso.

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Nuda, sola, legata : il sogno di tutti, forse

I due inizialmente sono spaesati, e alla fine reagiscono in maniera completamente opposta : se Rick, il più spaventato vorrebbe salvare la ragazza, JT capisce subito che niente di più favorevole poteva capitare ai due ragazzi per poter avere del sesso facile : una ragazza inerme, nuda, legata, cosa vuoi di meglio ?! Le conseguenze della loro decisione finale però, avranno i loro lati negativi.
Non dicendo troppo su una particolarità strana ed inusuale per un horror (chi la trova mi mandi un messaggio privato, in pochi capiranno), altri sono gli elementi che fanno di questo horror un qualcosa di alternativo.
Prima di tutto i suoi protagonisti : non provengono da famiglie borghesi e non sono i classici figli di papà, ma sono dei semplici reietti, con nessun legame affettivo ( di Rick sappiamo che ha una madre che però non si vede e le uniche volte che lo vediamo parlare con un adulto è il di lei compagno che passa il suo tempo a birra e tv , mentre JT ha solo una nonna) e deboli di carattere. Non c’è il classico “eroe” della situazione, perchè se questo doveva essere Rick, il ragazzo rimane in guerra dal primo all’ ultimo minuto tra la sua voglia di cambiare ed il suo rimanere sempre passivo, agire solo d’istinto, ma fermarsi sempre sul più bello.
JT dal canto suo si dimostra un assatanato di sesso a tal punto da volerlo fare con una ragazza più di la che di qua. I due di fronte al macabro spettacolo di una donna in fin di vita e completamente nuda sono totalmente spiazzati sul da farsi e da subito vogliono sistemare la faccenda in maniera differente. Ma qui non c’è la paura del mostro, del diverso, perchè questo viene tramutato in una specie di trofeo dai ragazzi, soprattutto da JT, che chiamerà la ragazza “la nostra puttana”.
Ragazza che non si sa come sia finita li, cosa le sia successo, e quanto e come possa essere pericolosa. La sua vera natura la si scoprirà più avanti, piano piano, ed una volta scoperta il film non volgerà all’ esito che voi tutti pensate.
E’ però l’atteggiamento dei due adolescenti ad essere diverso dal solito : in un horror di fronte ad un qualcosa/qualcuno di diverso, di mostruoso, di macabro, ognuno scapperebbe, avrebbe paura, vorrebbe trovare una soluzione : qui invece è diverso, il diverso viene visto come un trofeo, come una possiblità di riscatto. JT e Rick sono delle nullità, quelle persone che nel mondo reale non si notano, e nel tunnel del manicomio invece hanno il loro mondo, quello in cui possono fare ciò che voglio, senza essere giudicati. La contrapposizione tra questi due mondi lo si vede anche grazie alla fotografia, colori chiari e lucenti all’ esterno, grigi, cupi, e ambientazione sporca nel tunnel del manicomio, nella stanza dove la ragazza, o quella che dovrebbe essere una ragazza viene ritrovata.
E come simbolo, un cane nero, unica presenza nel manicomio, quasi come un custode, un Caronte formato horror.
La ragazza che i due trovano è il punto centrale del film. Passano parecchi minuti prima che si possa capire quasi tutto di lei, e questo però nel film aiuta a tenere alta la tensione, non annoia, anche se i nodi vengono al pettine dopo parecchi minuti.

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Un perfetto ebete, non proprio il macho spaccattutto

Le interpretazioni degli attori non sono poi da buttare, e su tutte va menzionata quella del “cadaverico” Noah Segan, che con quel suo aspetto da zombie ci ricollega alla prima curiosità che abbiamo dato di questo film, altro simbolo di questa pellicola : Rick e JT sono due buoni a nulla, con esistenze piatte, l’uno ancora legato ad un amore d’infanzia, l’altro con una voglia così animalesca di sesso da eccitarsi anche di fronte ad un corpo senza vita. Sono come due zombie, sono morti dentro, ed allora, due persone così, in un horror possono morire?!
Non è uscito in Italia “Deadgirl” ma cercatelo, perchè c’è tensione, c’è sangue, ci sono scene splatter, c’è sesso come e quanto ne volete, elementi fondamentali di un buon horror, ma utilizzati in un mix alternativo per dare finalmente qualcosa di diverso, con un buon risultato.

BUONA VISIONE.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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