Il viaggio di un cuore. Un cuore che passa silenziosamente e senza rumore alcuno da una vita che non c’è più, ad una che ha ancora qualcosa da dire, e che senza quel cuore non potrebbe farlo. Un film che dice molto, su cui poteva essere costruito un lungometraggio strappalacrime, che avrebbe potuto dividere gli spettatori di fronte ad un tema molto molto delicato, come quello della donazione degli organi. E che invece, piano piano, silenziosamente, racconta il coraggio di una famiglia che ha appena perso un figlio, che in breve tempo è messa di fronte ad una scelta del genere, scelta non facile, assolutamente, ma resa meno problematica da una figura che accompagnerà serenamente e senza pressione alcuna la coppia di genitori (interpretati da Emmanuelle Seigner e Kool Shen) verso questa delicata e soprattutto repentina scelta.
Un film che silenziosamente urla lo strazio di una famiglia che si vede improvvisamente portare via il motivo di una vita, ma che con una grandissima forza sa affrontare un momento molto difficile, e che da vari punti di vista, ci mostra quello che è l’iter per una procedura così importante e delicata come quella della donazione. Un tema non facile da affrontare e che poteva essere sfruttato per strappare qualche lacrima in più, e che invece la regista Katell Quillévéré , aiutata dalle grandi interpretazioni della Seigner, di Anne Dorval ( altra protagonista della storia ), del giovane Gabin Verdet e soprattutto dalla grande prova di Tahar Rahin porta sul grande schermo senza scene strazianti e senza abusare del tema più del dovuto, mostrando chiaramente ma in maniera molto pacata quello che realmente accade in una situazione del genere, quasi il film fosse un documentario.
Un film che silenziosamente tocca i cuori di tutti noi, e che senza voler strafare analizza in maniera perfetta una dinamica molto complessa.
Brava la Quillévéré in alcune scene veramente d’effetto ( la regista gioca molto con le onde del mare, simbolicamente collegate al tema trattato nel film ).
Un’altra ottima perla uscita dall’edizione della Mostra Cinematografica di Venezia, nella sezione “Orizzonti“.
Un’altra pellicola che speriamo presto arrivi nelle nostre sale.
Il film è la trasposizione cinematografica del romanzo omonimo scritto da Maylis de Kerangal.