The Walking Dead tornerà stasera sugli schermi di Fox con il primo dei sei nuovi episodi della decima stagione che daranno spazio anche a One More, un’avventura con protagonisti i personaggi interpretati da Seth Gilliam e Ross Marquand.
Nella puntata Padre Gabriel e Aaron andranno alla ricerca di cibo e provviste da portare ad Alexandria, ma la situazione sarà particolarmente complicata.
I due attori, durante un incontro ovviamente virtuale con la stampa, non hanno potuto rivelare molti spoiler relativi a quello che accadrà ai personaggi, tuttavia hanno regalato qualche anticipazione, riflessione sul successo della serie e sull’evoluzione di Padre Gabriel e Aaron e curiosità.
Cosa pensate del percorso compiuto dai vostri personaggi, in particolare ora che la serie sta avviandosi verso il suo epilogo?
Seth Gilliam: Penso che nella serie mi sia stata l’opportunità di interpretare un’ampia gamma di eventi: questo personaggio ha attraversato davvero ogni possibile situazione nella sua ricerca di pace interiore e la mia speranza è che la trovi prima che la morte trovi lui, nel corso dell’ultima stagione.
Ross Marquand: Seth, in precedenza, ha scherzato dicendo che o si trova la pace interiore o l’alternativa è diventare dei pazzi assassini e uccidere tutti. Spero che questo non accada a noi, che la storia li porti alla prima opzione.
Penso realmente che entrambi i personaggi abbiano iniziato il loro percorso molto più calmi, quasi timidi e decisamente maggiormente diplomatici e ora siano dei combattenti molto più attivi, hanno accettato la propria brutalità, ma hanno ancora del bene dentro di loro. Sono eccitato all’idea di vedere dove li porterà l’ultima stagione.
Negli episodi ci sono spesso dei flashback, che aspetto del passato dei vostri personaggi vorreste vedere?
Ross Marquand: Nel primo episodio in cui appare Aaron il personaggio parla del fatto che ha lavorato con un’organizzazione non governativa in Africa, venendo minacciato di morte e avendo vissuto situazioni davvero complicate.
Vorrei vedere qualche elemento di quel capitolo della sua storia perché credo faccia capire molto della sua personalità prima che iniziasse l’apocalisse e penso sarebbe davvero affascinante vedere il suo percorso, capire come mai è ancora così calmo e come gestisce le situazioni complicate.
Seth Gilliam: Io vorrei vedere Padre Gabriel alle prese con i sermoni e la sua comunità, vorrei capire che tipo di pastore e guida spirituale era, vedere la sua calma e introspezione, altri lati della sua personalità.
Entrambi i personaggi hanno compiuto un’evoluzione che li ha messi alla prova, fisicamente e psicologicamente, attraversando moltissime emozioni spesso contrastanti, cosa avete apprezzato maggiormente di questo susseguirsi di situazioni?
Seth Gilliam: Per me è divertente vivere l’esperienza di un personaggi all’insegna di molti alti e bassi emotivi, poter interpretare un personaggio che è così complesso e alle volte interiormente in confitto. Non penso ‘O mio dio, devo piangere! Ora sono costretto a uccidere qualcuno!’. Mi avvicino alle scene cercando le motivazioni delle sue emozioni e reazioni, perché il personaggio sta per uccidere qualcuno. Mi permette di entrare in connessione con quel lato un po’ ‘giocoso’ della recitazione che avevo da bambino prima di rendermi conto che volevo essere un attore per lavoro. C’era questo divertimento nel fingere di essere qualcuno alle prese con situazioni estreme, e questo show mi ha dato questa opportunità grandiosa di giocare con la mia ‘tavolozza’ emotiva e tutte le sfumature.
Ross Marquand: Hai risposto in modo talmente meraviglioso che non ho niente da aggiungere! Sono totalmente d’accordo!
La serie è, ovviamente, caratterizzata da morti inaspettate e spesso sconvolgenti. Quale è stata l’uscita di scena che vi ha colpito di più?
Ross Marquand: Per me vedere la morte di Abraham e Glenn. Quelle per me sono state le più dure. Non solo perché li apprezzavo come persone e personaggi, ma anche perché ero lì vicino e potevo vedere la brutalità di quelle uccisioni proprio di fronte a me. Penso che dimostri l’incredibile bravura del nostro team degli effetti speciali e dei responsabili del trucco. Quando vedi Negan uccidere Abraham e Glenn sembra vero e ha suscitato una reazione così viscerale tra tutti quelli che erano presenti in quel gruppo, al punto tale da avere ancora dei flash ogni tanto che mi ricordano quella scena.
Seth Gilliam: Per me è stata la morte di Tyreese perché era un personaggio dal cuore enorme. Era un gigante gentile, era un combattente, ma il suo cuore era più grande del suo desiderio di combattere. La sua morte per me è stata davvero poetica.
Questa storia e questi personaggi vi hanno in qualche modo aiutato nella vita? Ad esempio ad affrontare quanto sta accadendo nel mondo in questa annata strana?
Seth Gilliam: Più che altro mi ha aiutato personalmente il fatto di sentire che avremmo realizzato nuove puntate della serie perché è stato qualcosa che non vedevo l’ora di fare, ho potuto concentrarmi su qualcosa che dovevo realizzare, mi ha fatto sentire ogni giorno un po’ meglio perché mi stavo avvicinando al momento in cui avrei potuto di nuovo fare quello che amo.
La pandemia raccontata nella serie è invece talmente diversa che non mi ha aiutato particolarmente.
Ross Marquand: Penso che la mancanza di speranza che abbiamo provato tutti, sicuramente in particolare all’inizio della pandemia, fosse causata dal fatto di pensare che non ci fossero risposte chiare, spesso non ci fosse una leadership che fosse in grado di guidarci e dire come possiamo sconfiggere questo virus. Se c’è qualcosa che ho imparato dalla serie è che puoi sempre risollevarti dalla peggiore delle situazioni, unire le forze e lavorare come una comunità.
Aaron è sempre ottimista e cerca di vedere sempre il lato positivo delle persone, mentre Gabriel fa sempre un po’ fatica a fidarsi ed è meno disposto ad aiutare, come abbiamo visto anche in alcuni dei teaser più recenti. Cosa possiamo aspettarci dal loro rapporto nei prossimi episodi?
Ross Marquand: Penso che entrambi stiano cercando di superare quanto accaduto con i Sussurratori, considerando che è stata una lotta che ha impiegato talmente tanta energia e concentrazione, oltre ad aver causato la morte di così tante persone di Alexandria e Hilltop. Senza dimenticare che l’intera comunità di Hilltop è stata distrutta e ora devono ricostruirla, comprendere cosa c’è di davvero importante. Entrambi i personaggi dovranno cercare di capire su cosa concentrare la propria forza, l’attenzione e la propria energia. Vedremo nell’episodio come saranno molto diversi, la loro differente prospettiva sulla vita.
Ora che la serie sta per finire, c’è un momento di cui siete particolarmente orgogliosi, o che è passato secondo voi ingiustamente inosservato?
Seth Gilliam: Io sono particolarmente orgoglioso perché non sono mai svenuto nonostante sia sempre vestito di nero sotto il sole della Georgia, con tre strati di poliestere, fibre naturali e tutti quei vestiti. Sono orgoglioso di me stesso per essere rimasto lì in piedi, aver pronunciato le battute e dare un senso alla mia interpretazione.
Ross Marquand: Abbiamo potuto andare agli estremi in questa serie e Seth, sicuramente, ha dovuto fare delle cose folli nell’episodio di cui saremo protagonisti. Una delle mie puntate preferite è invece nella settima stagione quando stavo cercando di convincere la comunità di Oceanside a unirsi nella lotta ed ero lì fuori, nel fango, nella pioggia, in pratica implorando, coperto di sangue, sporcizia, congelandomi sotto la pioggia ciak dopo ciak ed è in quei momenti che pensi ‘Sì, sto lavorando a The Walking Dead!’. Penso sia uno show grandioso che ti mette alla prova mentalmente e fisicamente.
Prima avete parlato delle morti avvenute nella serie, avete mai avuto paura per il destino del vostro personaggio?
Seth Gilliam: La mia unica paura per la possibile morte in questo show è legata a quello che sarà il mio prossimo lavoro. So che le morti hanno tutte un loro impatto, sono drammatiche, quindi ogni scena di quel tipo sarà divertente da interpretare, ma alla fine penserò ‘Come farò a guadagnare i soldi per matenermi il prossimo mese?’.
Ross Marquand: All’inizio del mio impegno nella serie ero alle prese con i debiti, ero in una situazione davvero complicata con il conto in banca in rosso per migliaia di dollari. Se ti ritrovi a non lavorare per anni e ottieni finalmente una parte ti ritrovi ad attaccarti al ruolo ancora di più. Non solo perché è un lavoro, ma è inoltre un lavoro davvero grandioso! Penso che durante la realizzazione di quelle prime due stagioni fossi costantemente preoccupato che il mio personaggio venisse ucciso, poi a un certo punto ti lasci andare e pensi ‘Mi fido di questo settore, mi darà quello di cui ho bisogno. Mi fido di questa serie, mi darà quello che mi serve per continuare a lavorare’. Ma è sicuramente complicato ottenere delle parti. Sono davvero grato per la possibilità di lavorare, a prescindere da quanto a lungo.
Quale sarà la situazione mentale di Padre Gabriel e Aaron quando li rivedremo in questi episodi bonus della decima stagione?
Seth Gilliam: Penso che sia in uno stato di stress post traumatico dopo aver affrontato i Sussurratori.
Ross Marquand: Credo che sicuramente Gabriel abbia subito le conseguenze peggiori di quel tipo di trauma. Aaron in un certo senso era addestrato, avevano preparato diverse truppe ad affontare i nemici, ma il gruppo di Gabriel ha vissuto i momenti peggiori e quello che ha visto è stato sicuramente più drammatico e traumatico di quanto ha affrontato Aaron. Penso che queste due diverse reazioni alla guerra contro i Sussurratori contribuiranno a delineare il modo in cui considereranno le nuove minacce e guideranno le comunità.
Il mondo di The Walking Dead, nonostante la notizia che la serie si concluderà con l’undicesima stagione, è in continua espansione con lo spinoff dedicato a Daryl e Carol, o la serie antologica Tales of the Walking Dead. Avete già pensato alla possibilità di un possibile ritorno dei vostri personaggi? Ne avete discusso con i produttori?
Ross Marquand: Penso che sarebbe fantastico vedere tutti questi tasselli unirsi in una storia unica. Non so se ci siano dei progetti legati a questa possibilità. Sono all’oscuro come tutti gli altri per quanto riguarda la direzione che prenderà questo show, ma penso sarebbe affascinante vedere tutti questi mondi unirsi, alcuni dei vecchi personaggi interagire di nuovo, sarebbe fantastico!
Seth Gilliam: Penso sarebbe divertente partecipare allo spinoff di Daryl e Carol per un episodio o due, se Gabriel fosse al centro della puntata e avessi quattro o cinque pagine di discorso e loro dovessero ascoltarmi, sarebbe fantastico!
Lo show ha mantenuto nel tempo la sua popolarità. Cosa pensate sia la chiave del suo successo?
Seth Gilliam: Affronta tematiche universali. Penso che riesca a parlare di come siamo nei nostri momenti peggiori, che tipo di società è quella in cui viviamo, come scegliamo i nostri compagni, i nostri partner. Credo inoltre che ci siano dei personaggi grandiosi e siano stati scelti gli interpreti in modo brillante, si può seguire le storie di persone di ogni età, c’è un personaggio per chiunque, rendendo facile immedesimarsi… C’è la piccola Judith e poi c’è l’anziano Hershel, e tutte le varie sfumature date dalle diverse età.
Ross Marquand: Un po’ di tempo fa Josh McDermitt aveva detto una cosa giustissima: ‘C’è un personaggio per ognuno. Tutti vogliono riconoscersi in qualcuno, tutti si vogliono immaginare come Rick o Michonne…’. Ma la verità è che nessuno sa come reagirebbe in uno scenario simile, in una realtà apocalittica. Il punto di forza della serie credo sia che offriamo un’ampia gamma di personaggi in cui riconoscersi e penso sia per questo che la serie riesca a resistere così a lungo. Ci sono tematiche universali e inoltre puoi vedere il punto di vista di così tanti personaggi differenti.
Cosa pensate sia la cosa più sorprendente legata al lavorare alla serie, che potrebbe stupire i fan se venissero sul set a vedere le riprese?
Seth Gilliam: Quando Ross fa le sue imitazioni, ma si è costretti a implorarlo!
Ross Marquand: E io gli chiedo sempre di cantare, ha una voce meravigliosa, ma è sorprendentemente timido. Se lo sentiste cantare vi sorprenderebbe davvero!
Seth Marquand: Non saprei, tu ci regali James Gandolfini e Christopher Walken che discutono su come preparare la colazione…
Ross Marquand: Tra un ciak e l’altro ci sono davvero tanti momenti divertenti che i fan non possono vedere, sarebbe bello che le persone scoprissero la gioia con cui lavoriamo a questa serie. Si tratta di uno show dark, ma ci sono davvero tanti momenti di leggerezza e felici mentre lo realizziamo.