Home Rubriche Outsider Una Thatcher da Oscar: The Iron Lady – (2011)

Una Thatcher da Oscar: The Iron Lady – (2011)

Il film di Phyllida Lloyd ci racconta la vita dell’ex primo Ministro Britannico (prima ed unica donna nella storia inglese a presidiare il n°10 di Downing Street) Margaret Thatcher, attraverso i  suoi stessi ricordi in età senile. Passando per i famosi episodi della guerra delle Falkland, degli innumerevoli scontri con i sindacati, e  delle decisioni prese in merito alla spinosa questione degli indipendentisti irlandesi, la “Lady di ferro”,  fa un bilancio degli anni passati al comando, che l’hanno resa una delle donne più odiate del suo tempo e non solo, ma che riuscì a farsi eleggere dal suo popolo per ben 3 mandati consecutivi.
Un ruolo chiave nella sua vita (e lo si vede chiaramente anche nel film) lo rivestì la figura del marito, Denis Thatcher, interpretato da un ottimo  Jim Broadbent, che la donna nella pellicola continua a rivedere anche dopo la sua morte, segno dell’importanza che l’uomo ebbe per lei.

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L’opera della Lloyd però, viene salvata in gran parte soltanto dalla magnifica interpretazione di quella che forse era la più indicata ad Hollywood a poter interpretare un personaggio così discusso : Meryl Streep.  Il film infatti non ci mostra tramite gli eventi raccontati il punto di vista della regista sul personaggio. Il tutto sembra affidato ai soli ricordi in soggettiva che l’ ormai anziana Thatcher stessa ha, in uno stato di demenza che purtroppo avanza sempre più. Altra cosa da migliorare la scelta della messa in scena, con episodi che singolarmente hanno il loro buon valore, ma che insieme non danno al film quella continuità che aumentare sicuramente il livello della pellicola.
Per la Streep anche un Oscar e un Golden Globe come miglior attrice protagonista.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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