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Succession: Jesse Armstrong rivela quando ha iniziato a pensare alla fine della serie

Jesse Armstrong ha ripercorso la sua esperienza nel realizzare la serie Succession e ha svelato in che momento ha iniziato a pensare alla fine della serie.

Tra le pagine di Vulture, lo showrunner ha spiegato che ha iniziato a considerare un epilogo mentre stavano scrivendo la terza stagione, nonostante il successo che stava avendo lo show e il fatto che avessero ancora tante idee da sviluppare.
Jesse ha spiegato:

Quando la stagione tre era stata completata e andata in onda, nel 2021, mi sono incontrato con i miei colleghi produttori esecutivi e sceneggiatori. Lucy Prebble, Tony Roche, Jon Brown e Will Tracy si sono uniti a me nel mio ufficio a Brixton per valutare le alternative che avevo ideato per l’aspetto delle future stagioni: un’ultima composta da dieci puntate, o due da sei oppure da otto episodi. La mia sensazione era che avremmo dovuto fare un’ultima stagione piena piuttosto che allungarla. Ma ero cauto nel dire addio troppo in fretta a tutte le relazioni e opportunità, nel rinunciare ai soldi a disposizione dei creativi, rimpiangendo tutte le sottotrame che sarebbero rimaste non scritte, le battute non pronunciate.

Le votazioni hanno quindi portato alla scelta di concludere la serie e Armstrong ha confermato che fin da subito si è pensato di mostrare presto la morte di Logan e ha raccontato che dalla stagione 2 si pensava a Tom come possibile CEO perché i figli non si applicavano nel modo giusto e sembrava una conclusione adatta alla situazione contemporanea.

Nonostante tutto si è cercato di mantenere attiva l’idea di realizzare più di una stagione, anche per evitare eventuali problemi con gli agenti e i manager in caso si fosse deciso di proseguire.
Il creatore di Succession ha tuttavia ammesso di non aver mai avuto dubbi sul fatto che fosse giusto concludere la serie, ma di aver iniziato a dubitare di se stesso:

Inizi a provare la sensazione di non ricordarti realmente cosa sia una storia. E cosa piace alle persone delle serie tv? Di qualsiasi cosa? Cosa è vero? E ti ritrovi a googlare: ‘Che cosa è una storia?’, ‘Cosa fanno le persone?’, ‘Cosa è interessante?’.

Quello che è terrificante dello scrivere uno show è che, prima che ogni bozza dello script arrivi al livello a cui deve arrivare, è sempre possibile che sia un disastro ed è infatti solo la consapevolezza certa della terribile inadeguatezza di ogni episodio che motiva il lavoro alle tante bozze necessarie a salvarla. E quella terrificante paura dura mesi, per anni. La paura che dimenticherai il cuore dello show, che lo metterei in una posizione sbagliata, verrai distratto da qualche cosa scintillante, verrai allontanato dal vero percorso da qualcosa di seducente.

l creatore di Succession ha concluso:

La forma della stagione può essere stata decisa in precedenza, ma arrivarci ha richiesto 18 mesi di lavoro, dai primi incontri con gli autori all’ultimo giorno del montaggio, provando a scegliere la sequenza delle ultime scene. Non troverete la fine dello show, come è andata in onda, scritta nei copioni. Quella l’abbiamo trovata il giorno stesso.