Rocky (1976)

70 anni sempre a testa altissima quelli di Sylvester Stallone o di Sly, come affettuosamente lo chiamano gli amici.

Anche per noi cinefili Stallone è un amico e anche più, un’icona che come il più celebre dei suoi personaggi ha preso il brutto e il bello della vita, ha incassato i colpi ed è andato avanti, rialzandosi ogni volta.

La tenacia, la resistenza è una costante del suo percorso, quella testardaggine che lo portò a non vendere la sceneggiatura di Rocky, che celebra i 40 anni dall’uscita, finchè i produttori non si convinsero ad affidargli il ruolo da protagonista.

Perché Sylvester Stallone è, nonostante lui stesso dica “la mia vita è fatta per il 96% di fallimenti e per il 4% di successi, l’esempio vivente di come la passione e l’impegno siano ingredienti essenziali a cui ogni artista non dovrebbe mai rinunciare.

E lui non l’ha fatto, anche quando i detrattori lo hanno denigrato, sbeffeggiato ogni qual vota  è tornato in ruoli storici o personaggi inadatti, per molti, alla sua età.
Ha continuato a correre senza fermarsi dinanzi ai muri delle critiche.

Le sue risposte arrivano sempre dallo schermo, come nell’ultimo Creed – Nato per combattere, primo film della saga di Rocky e dintorni di cui Stallone non è sceneggiatore.

Stallone

Una performance di rara sensibilità quello di Sly che gli è valsa numerosi riconoscimenti (su tutti il Golden Globe) e che ci ha visto tifare e sperare nella notte degli Oscar di vederlo con in mano la statuetta di miglior attor non protagonista, andata poi a Mark Rylance per Il Ponte delle Spie.

Peccato, perché non si trattava solo di un omaggio, ma del giusto riconoscimento ad una prova attoriale coinvolgente.

Statuetta o no, per noi Sylvester Stallone è un simbolo, un’immortale, uno Stallone Italiano.

Tanti Augurii da Jamovie Sly.

” È Finita si dice alla Fine “

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Redattore

- Il cinema per me è come un goal alla Del Piero, qualcosa che ti entra dentro all'improvviso e che ti coinvolge totalmente. È una passione divorante, un amore che non conosce fine, sempre da esplorare. Lo respiro tutto o quasi: dai film commerciali a quelli definiti banalmente autoriali, impegnati, indipendenti. Mi distinguo per una marcata inclinazione al dramma, colpa del Bruce Wayne in me da sempre. Qualche gargamella italiano un tempo disse che di cultura non si mangia, la mia missione è smentire questi sciacalli, nel frattempo mi cibo attraverso il cinema, zucchero dolce e amaro dell'esistenza -