Young Rock debutterà questa settimana sulla NBC e Dwyane Johson interpreterà il se stesso del futuro, che ha lasciato la recitazione e ha deciso di diventare giornalista per coprire la corsa elettorale di Johnson.
Durante la stagione, saranno le sue interviste con The Rock a svelare al pubblico (e agli elettori) il passato dell’ambizioso candidato alle presidenziali del 2032:
In pratica interpreto una versione assurda di me stesso nel futuro.
Originariamente, il personaggio era un normale giornalista televisivo con un nome inventato.
Ma un giorno ho parlato con la showrunner e le ho proposto l’idea di interpretare me stesso. Pensavo sarebbe stato divertente interpretare me dopo una svolta nella mia carriera, in contrasto con Dwayne che ha deciso di correre per le presidenziali.
Anche lei ha pensato fosse divertenti.
È anche una buona idea per tenere aperte altre porte per il mio futuro!
Potrei metterlo nel mio curriculum, se decidessi di cambiare lavoro!
Prima di arrivare al futuro, lo show dovrebbe vedere la vita di The Rock nel 1982, 1987 e 1990.
Johnson è cresciuto intorno a molti wrestler famosi e iconici, il che significa che diversi volti familiari appariranno nella serie.
Johnson ha recentemente condiviso un nuovo promo per lo show, che presenta gli attori che interpretano Andre the Giant, Randy Savage, The Wild Samoans, The Iron Sheik, The Junkyard Dog, Vince McMahon e la nonna di Johnson, Lia Maivia.
In occasione del lancio del trailer ai TCA invernali, è stato svelato l’ingresso di Rosario Dawson e Randall Park nel cast.
Per Park si tratta di una reunion con la showrunner Nahnatchka Khan, creatrice di Fresh Off the Boat.
Rosario Dawson, invece, interpreterà il Generale Monica Jackson, leader sicura di sé e risoluta nelle sue decisioni.
La sua etica e i suoi valori sono fondamentali nella corsa alla presidenza di Dwayne Johnson.
Durante i TCA, l’attore ha spiegato come è nata la serie:
Quando ho parlato per la prima volta del progetto con Nahnatchka Khan e Jeff Chiang, volevo capire quale fosse la vera ragione per fare questa serie.
Come avremmo potuto creare qualcosa per il pubblico che intrattenesse ma facesse anche riflettere?
Una volta capito, siamo andati avanti.
Abbiamo deciso di non intraprendere la via più semplice.
Usiamo termini come “folle” e “incredibile” per promuovere la serie, ma per me crescere è stato davvero complicato e difficile, soprattutto in momenti chiave della mia vita, quando avevo 10, 15 e 18 anni.
E se torneremo per una seconda stagione, sappiate che nel mezzo sono successe un mucchio di altre cose!