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Insidious 4: The Last Key – Pubblicato il trailer ufficiale

Nella giornata di ieri, sul canale youtube ufficiale di Universal Pictures è stato pubblicato il trailer ufficiale del quarto film della saga di Insidious, Insidious 4: The Last Key. Diretto da Adam Robitel e scritto da Leigh Whannel, da lungo tempo collaboratore di James Wan, che si presenta come produttore di questo nuovo film, Insidious 4 racconterà del ritorno della dottoressa Elise Rainier (Lin Shaye) alla sua città natale, nella quale dovrà affrontare un nuovo, terrificante caso.

Ora sorge spontanea una domanda: era proprio necessario un nuovo capitolo di questa saga, che avrebbe potuto benissimo concludersi con il terzo capitolo? La carriera di James Wan ha avuto, senza dubbio alcuno, un’enorme influenza nel panorama horror mainstream: l’imperitura saga di Saw, che si è conclusa e riaperta più volte e della quale uscirà un nuovo capitolo quest’anno, quella di The Conjuring con annessi spin-off e, ovviamente, quella di Insidious. Con tre film di ottima qualità, James Wan ha originato circa una quindicina di opere dalla qualità non sempre (per quanto mi riguarda, quasi mai) degna del lavoro del regista malese-australiano.

Un frame tratto dal trailer di Insidious 4: The Last Key.

Questo quarto capitolo della saga, a mio modesto modo di vedere, è l’ennesima dimostrazione della povertà di idee originali nel cinema horror mainstream, che si affida sempre alla solita manciata di brand, sfruttati, tra l’altro, raramente nel migliore dei modi, basandosi esclusivamente su banali jumpscares e situazioni imprevedibili come il finale di un film sulla passione di Cristo. La crisi d’originalità delle grandi produzioni sta attraversando uno dei suoi momenti più neri e Insidious 4, così come Annabelle 2 e tutti i vari sequel, spin-off, prequel eccetera di brand straconosciuti ne è la riprova. Se vogliamo vedere qualcosa di originale (sia horror che non), dobbiamo fare affidamento al cinema indipendente, come fu per The Witch di Robert Eggers, o a grandi autori come Darren Aronofsky, Guillermo Del Toro o Nicolas Winding Refn (giusto per nominare una manciata dei più importanti).