Tim e Jeff due generazioni a confronto. Quella impegnata politicamente che cantava d’amore e guerra e poi la Generazione X davanti alla tv, con testi più nichilisti, a loro modo romantici. Tim e Jeff, padre e figlio. Tim Buckley nasce nella costa Est nel 1947, il figlio Jeff invece quasi 20 anni dopo in California. Due spiriti diversi eppure affini.
Poco dopo la nascita di suo figlio Tim pubblica il suo primo album, ha inizio la sua carriera che lo porterà a diventare uno dei più importanti cantautori della storia della musica contemporanea. Come disse Lee Underwood, uno dei suoi collaboratori: “Buckley fu per il canto ciò che Hendrix era per la chitarra, Cecyl Taylor per il piano e John Coltrane per il sassofono”. Tim però per diventare ciò, abbandonò la moglie, con la quale aveva già da tempo un pessimo rapporto e il piccolo neonato Jeff.
Anni e meravigliosi album dopo, il cantautore, sopraffatto da alcool ed eroina, morirà per overdose il 29 giugno 1975 a Santa Monica. Jeff aveva solo 8 anni e aveva visto il padre solo due volte.
Per una situazione del tutto fortuita però, il ragazzo riesce idealmente a salutare il padre, quando il 26 aprile del ‘91 viene invitato al concerto tributo alla memoria, nella chiesa di St. Ann di Brooklyn. E’ qui che la storia diventa film. Nel 2013 il regista Daniel Algrant scrive e dirige Greetings from Tim Buckley , un biobic ad incastro che ripercorre una parte della crisi esistenziale ed artistica di Tim e la necessità da parte di Jeff di far pace con la perduta figura paterna.
Per l’occasione il regista coinvolge la bravissima Imogen Poots (28 settimane dopo, Non buttiamoci giù e Knight of Cups), Ben Rosenfield (Song One e Irrational Man) nelle vesti di Tim Buckley e uno straordinario Penn Badgley. L’attore, già visto in Easy A e Margin Call, ma conosciuto soprattutto per il ruolo di Dan Humphrey in Gossip Girl, da prova, non tanto di un’interpretazione magistrale, quanto di una voce straordinariamente simile a quella di Jeff Buckley.
Ma il merito di Daniel Algrant è quello di assoldare per la pellicola uno straordinario gruppo di veri musicisti e collaboratori, capaci di ricreare lo spirito di quel fantastico evento musicale.
In occasione del concerto Jeff suonerà I Never Asked To Be Your Mountain, brano dedicato da Tim proprio al figlio e alla moglie e soprattutto una magnetica versione di Once I Was, che il padre incluse nell’album Goodbye and Hello del 1967. Il testo recita: “e anche se hai dimenticato tutti i nostri miseri sogni, mi ritrovo a cercare tra la cenere delle nostre rovine, cerco i giorni in cui sorridevamo e le ore che passavano sfrenate con la magia dei nostri occhi e il silenzio delle nostre parole. E a volte mi chiedo solo per un po’, ti ricorderai mai di me?”.
Quasi sembra che Jeff voglia riprendere un discorso interrotto col padre anni prima, in una delle scene più commoventi del film.
In occasione di quel concerto Jeff suonò per la prima volta davanti ad un pubblico e si fece notare, iniziando la carriera di musicista che lo portò anni dopo a scrivere “Grace”, album capolavoro indiscusso degli anni ’90.