Si è già parlato a più riprese della faida tra i cinema e la Universal scatenata dal successo digitale di Trolls World Tour.
Jeff Shell, amministratore delegato di NBC Universal, aveva commentato la notizia sottolineando la validità di uno strumento come il premium video on demand e promettendo di distribuire film in entrambi i formati.
Le sue parole non erano state accolte a braccia aperte né dalla dirigenza della AMC, la ben nota catena di multisala attiva nei principali mercati cinematografici (che controlla anche Odeon Cinemas e UCI Cinemas), né dalla NATO, l’associazione degli esercenti cinematografici americani.
L’AMC aveva parlato addirittura di mettere al bando le pellicole della Universal dalle loro sale, trovando alleati anche nella Cineworld e nella UNIC.
Nei giorni immediatamente successivi, l’Hollywood Reporter ha condotto un sondaggio su 2200 persone in collaborazione con Morning Consult.
Il 53% è convinto che le prime digitali siano cosa buona e giusta durante la pandemia, ma che si debba tornare alla normalità terminata l’emergenza.
Il 46% crede, inoltre, che i film debbano necessariamente debuttare al cinema prima che in digitale.
Il sondaggio ha poi riscontrato che il 40% sostiene la decisione della Universal di puntare a un’uscita in contemporanea al cinema e on demand.
Il 33% invece è convinto che lo studio debba proseguire su questa strada anche se ciò dovesse danneggiare l’industria cinematografica.
Infine, il 30% dei maggiori frequentatori della sala sostiene la decisione di AMC di boicottare la Universal.
Infine il 52% degli intervistati crede che i cinema debbano adattarsi ai nuovi tempi e assecondare i debutti in digitale.