Sono passati ormai otto anni da quando George Lucas ha venduto la sua Lucasfilm, e quindi ovviamente anche il franchise di Star Wars, alla Disney.
Otto anni in cui è stato detto tutto e il contrario di tutto fra apocalittici e integrati.
Con la complicità dell’uscita in libreria del nuovo libro di Paul Duncan, The Star Wars Archives: 1999 -2005, sono arrivate alcune nuove informazioni sulla saga, anche sul retroscena della vendita della Lucasfilm decisa da suo padre, George Lucas.
Doug Chiang, Ryan Church e molti altri mi hanno parlato della grande libertà creativa che hai sempre concesso consentendo a tutti loro di realizzare alcuni dei migliori lavori della loro vita.
Tutto l’ambiente che hai creato, la Lucasfilm, il Ranch, la ILM, lo Skywalker Sound, sono stati delle grandi fonti d’ispirazione quindi mi domando, perché hai venduto alla Disney nel 2012?
All’epoca, stavo cominciando i lavori sulla Nuova Trilogia.
Avevo parlato agli attori e mi stavo preparando. Ma stavo anche per avere una figlia con mia moglie.
Ci vogliono dieci anni per fare una Trilogia.
Per fare i prequel ci abbiamo lavorato dal 1995 al 2005.
Per cui, se avessi cominciato nel 2021 avresti finito nel 2022.
Starei ancora lavorando all’Episodio 9! Nel 2012 avevo 69 anni.
La domanda da farsi era pertanto “voglio davvero continuare a fare questo per il resto della mia vita? Immergermi nuovamente in tutto quello che queste produzioni comportano?”.
Alla fine ho deciso di dedicarmi alla crescita di mia figlia e godermi un po’ la vita.
Avrei potuto decidere di non vendere la Lucasfilm e affidare la produzione dei film ad altri, ma non sarebbe stato un vero pensionamento.
Era già accaduto con L’Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi, dove avevo cercato di levarmi un po’ di torno, senza riuscirci.
Ero sul set tutti i giorni.
E nonostante l’ingaggio di quelli che erano degli amici che hanno fatto un ottimo lavoro, non era come girarli in prima persona […] Ho speso 40 anni della mia vita nella creazione di Star Wars e non è stato semplice abbandonare la saga, è stato molto doloroso.
Ma era la cosa giusta da fare.
Pensavo che avrei avuto maggiore voce in capitolo nella realizzazione dei nuovi film, visto che avevo già cominciato a lavorarci, ma poi hanno deciso d’intraprendere un’altra strada.
Le cose non vanno sempre come credi, ma, d’altronde, questa è la vita!