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I Don’t Feel at Home in This World Anymore- Recensione

I Don't Feel at Home in This World Anymore

Scritto e diretto da Macon Blair, al suo debutto come regista, I Don’t Feel at Home in This World Anymore è una commedia thriller.

Distribuito dal portale Netflix, I Don’t Feel at Home in This World Anymore è un film a tinte drammatiche, con un sapore fresco e vigoroso. Come protagonisti troviamo un fantastico Elijah Wood e una genuina Melanie Lynskey (protagonista del secondo episodio di XX).

I Don't Feel at Home in This World Anymore
Ruth e Tony sono i protagonisti di I Don’t Feel at Home in This World Anymore .

Ruth è un’assistente infermiera che esercita in una clinica post-operatoria. La sua vita, purtroppo, non è delle migliori. Ella infatti, è una donna depressa con un’assente vita sociale, chiusa in casa tutto il tempo dove vive sola. Un giorno, dopo essere tornata a casa da lavoro, fa una tremenda scoperta.

Qualcuno è penetrato in casa sua e l’ha svaligiata, rubando il suo computer portatile, dei farmaci e la preziosa argenteria della nonna deceduta. Dopo aver denunciato l’accaduto alla polizia, si accorge che quest’ultima mostra indifferenza per la sua situazione. Così Ruth, deciderà di cavarsela da sola, mettendosi alla ricerca dei ladri assieme al suo strambo vicino di casa, Tony.

I Don't Feel at Home in This World Anymore
I Don’t Feel at Home in This World Anymore .

I Don’t Feel at Home in This World Anymore è una boccata d’aria fresca, in grado di intrattenere, trattenere e divertire. Nonostante la trama non sia brillante, riesce a non risultare completamente banale. Questo soprattutto grazie alla giusta dose di humor inserita egregiamente in un contesto preoccupante.

L’aria di puro cinema si respira, grazie a una bella fotografia, un buon cast da contorno e all’utilizzo di due ottimi interpreti. Melanie Lynskey è semplicemente appropriata per la parte da lei interpretata, in grado di mettere in scena la vera personalità di una simpatica e giovane zitella in disperazione.

I Don't Feel at Home in This World Anymore
Jane Levy in I Don’t Feel at Home in This World Anymore

Il film risulta riuscito nel suo mix tra thriller e black comedy, apparendo come un prodotto riuscito e sincero.

L’opera prima di Blair è un suo biglietto da visita, un esordio promettente per una sua carriera futura.  Egli non ci pone davanti agli occhi un capolavoro, ma la sua naturalezza basta per farsi ricordare. Giustamente premiato al Sundance Film Festival col gran premio della giuria, il film non ha il solo intento di intrattenere.

I Don’t Feel at Home in This World Anymore è una lezione morale di come la civiltà tra cittadini sia sparita. Questa dolorosa mancanza la ritroviamo nello smarrimento di Ruth, insicura e ormai non più fiduciosa nel genere umano. Un genere che non presenta più rispetto, lealtà e solidarietà: genere a cui lei stessa non sente più di appartenere.

I Don't Feel at Home in This World Anymore
Elijah Wood nella sua strabiliante interpretazione in I Don’t Feel at Home in This World Anymore

Apparentemente leggero e divertente, non si fa mancare dosi massicce di violenza e momenti di lieve dramma. I Don’t Feel at Home in This World Anymore  non disturba e si lascia guardare piacevolmente, arrivando alla buona sufficienza nonostante un finale un po’ insapore. L’esordio primo di Blair è dunque, più mirato a un intento educativo. Esso infatti, è la dimostrazione di una vendetta personale raggiunta tramite l’ignoto.

Una rappresentazione amara della veridicità appartenente alla condizione della società odierna, dove a nessuno importa degli altri e sei tu l’unico a poter badare a te stesso.