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Provaci ancora Seong Gi-hun: Squid Game 2

Ragazzi, ce l’abbiamo fatta! Dopo due anni di meme, teorie assurde su TikTok e infinite discussioni tra amici del tipo “ma tu avresti superato quella prova?”, finalmente Squid Game 2 è arrivato su Netflix. La domanda che tutti ci siamo posti è: sarà all’altezza della prima stagione che ha mandato in tilt il mondo? Spoiler (tranquilli, non sul finale): sì, e forse anche di più.

Un cast che spacca (e non solo teste)
Lee Jung-jae, il nostro amato Seong Gi-hun, torna più in forma che mai. Il protagonista, che nella prima stagione ci ha fatto tifare per lui nonostante il suo conto in rosso e il suo pessimo rapporto con la vita, qui si evolve in un personaggio ancora più complesso e combattivo.
E poi c’è il Front Man, interpretato da un glaciale Lee Byung-hun, che riesce a essere contemporaneamente odiabile e affascinante.
La loro dinamica nemico/amico è così tesa che potresti usarla per stendere i panni.
Ogni sguardo, ogni confronto tra loro è pura adrenalina, e già non vediamo l’ora di scoprire come si concluderà questa guerra psicologica nella terza stagione.

Nuove prove, nuove paure
Se pensavate che la prima stagione avesse toccato l’apice del sadismo creativo, beh, vi sbagliavate. Le nuove prove introdotte non solo sono geniali, ma riescono a mantenere alta la tensione per tutta la stagione.
Non vi spoileriamo nulla, ma aspettatevi momenti in cui urlare NOOO allo schermo e altri in cui trattenere il fiato come se foste voi a giocare.
La cosa bella? Non è una semplice copia della prima stagione. Qui si osa, si sperimenta, e si porta qualcosa di fresco che evita il rischio del déjà vu.

La società allo specchio (e non ci piace quello che vediamo)
Dietro tutta questa follia ci sono, ovviamente, i soldi. Tanti soldi. E ancora una volta, Squid Game ci sbatte in faccia il peggio della natura umana: quando il denaro è in gioco, la generosità va in vacanza, e l’egoismo prende il sopravvento. Il tema sociale è sempre centrale, e la serie riesce a mostrarlo con una brutalità che ti lascia a riflettere (o a cercare un abbraccio). È un pugno nello stomaco, ma di quelli che ti fanno dire: Ok, ci voleva.

L’attesa della terza stagione
E qui arriva il colpo basso. La seconda stagione finisce, ovviamente, con un cliffhanger che ti lascia urlare contro il tuo povero televisore. Per sapere come andrà a finire la battaglia tra Gi-hun e il Front Man, dovremo aspettare almeno fino al 2025. Ma se questo tempo sarà ben speso come gli ultimi due anni, possiamo solo sperare che ne valga la pena (e magari iniziare a prepararci mentalmente a nuove notti insonni).

Squid Game 2 non è solo un sequel. È un’evoluzione. È più grande, più cattivo e, in qualche modo, più vicino alla realtà di quanto vorremmo ammettere. Se non l’avete ancora visto, cosa state facendo? Correte su Netflix. E poi preparatevi a unirvi al club dell’attesa per la stagione finale. Perché se c’è una cosa che abbiamo imparato da Squid Game, è che l’attesa per la prossima mossa è parte del gioco.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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