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Come il prequel di Hunger Games si differenzierà rispetto alla storia di Katniss Everdeen

La saga di Hunger Games ha rappresentato uno dei fenomeni cinematografici (e letterari) più amati tra il 2012 e il 2015.

La storia, scatta da Suzanne Collins ha però sempre subito una certa formularietà nell’andamento.
Le regole imposte dall’universo narrativo hanno infatti imbrigliato la trama nella ripetizione dello stesso schema di trama.
Quello che variava, da un Hunger Games all’altro, era soprattutto la crescita della protagonista: Katniss Everdeen.
Tanto che la saga alla lunga è diventata estremamente dipendente dal personaggio.

La sua evoluzione lungo i quattro film e i tre libri è ciò che veramente tiene collegato il pubblico alla storia.
È la variazione all’interno di un tema ripetuto.
Con l’uscita del Prequel della serie, Ballata dell’usignolo e del serpente, e il progetto di una trasposizione cinematografica, il problema della variazione sul canone si è posto quanto mai urgente.

Di seguito proviamo a ipotizzare in che modo la nuova protagonista Lucy Gray potrebbe segnare uno stacco netto da Katniss.

Ovviamente vi ricordiamo che, proseguendo la lettura, incontrerete possibili Spoiler della trama del libro.

Hunger Games è, innanzitutto, una riflessione sul rapporto tra i media e la crudeltà.
Su quanto l’esposizione mediatica possa diventare una gabbia che, privando della libertà, salva e regolamenta la società dalle possibili rivolte.
Se negli anni in cui sono stati scritti i libri l’uomo comune, grazie a internet, poteva diventare una star globale oggi questa tendenza è ancora più accentuata dando vita a figure lavorative come gli influencer o moltiplicando esponenzialmente i canali social da cui ottenere visibilità.
È quindi necessaria una revisione del contesto in cui opera il racconto.

Sebbene ambientato 64 anni prima dei fatti di Hunger Games, il libro Ballata dell’usignolo e del serpente è infatti pensato per parlare al pubblico di oggi.

Le azioni di Lucy Gray, la nuova eroina, sono quindi radicalmente diverse, se non proprio opposte, a quelle di Katniss.
Ecco in che modo.

Lucy Gray lotta in armonia con il sistema degli Hunger Games

La strategia adottata da Lucy Gray per sopravvivere alla cruenta competizione è quella di lavorare all’interno delle regole.
La ragazza, a differenza d Katniss, cerca infatti di ottenere sponsor che la aiutino nei momenti più difficili.
Mette in campo il suo carisma e le sue doti canore per diventare un fenomeno mediatico, attirare le simpatie e vincere con la furbizia.

Katniss, d’altro canto, non ha mai avuto una grande propensione a giocare all’interno del meccanismo imposto da Capitol.
Per gran parte del tempo combatte nell’ombra evitando i riflettori.
È, soprattutto all’inizio, un simbolo riluttante.

Senza patria

Lucy Gray è nel libro (e probabilmente sarà anche nel film) molto meno legata al distretto 12 e meno addestrata a sopravvivere. Non ha una casa dove tornare, conosce meglio gli altri distretti e non è affatto una guerriera.
La vita di Katniss invece  l’ha portata ad essere in grado di resistere alle condizioni più estreme, di conoscere la natura e i suoi pericoli.
È come se tutto si fosse allineato per concorrere alla sua vittoria.
Lucy è invece più simile ai lettori\spettatori.
Meno eletta e più ragazza comune.
È a suo agio con i media, li sa usare.
Sa come presentare la sua identità in suo favore.
E sarà questa la sua arma più forte, quella più usata in una battaglia più di apparenza che fisica.

Dilemmi della rivoluzione

Là dove Katniss è contrastata tra la semplice sopravvivenza personale e il desiderio di distruggere Capitol, Lucy ha ancora negli occhi la libertà di cui è stata privata.
Non ha dubbi, la sola vittoria ai giochi non può essere sufficiente.
Capitol è il nemico che ha imposto al mondo della protagonista un cambiamento sconvolgente.
È l’istituzione contro cui ribellarsi ad ogni costo perché non c’è più nulla da perdere.

Da qui parte (o potrebbe partire) quello che sarà un interessante progetto di rappresentazione femminile, di un’eroina ben nota, virata in chiave moderna.
Sostituire Katniss e rilanciare la storia agli occhi di spettatori che già dagli ultimi due capitoli accusavano un po’di stanchezza, non è affatto un successo garantito.
L’intenzione però è chiara: dare il via a un nuovo franchise che parli a una nuova generazione.
A dei giovani che, nonostante i pochi anni passati, stanno affrontando sfide nuove in un mondo completamente diverso.
Cambiato il contesto, cambiano gli eroi.