David Ayer set FurY

Nelle ultime ore David Ayer ha parlato del suo prossimo film e di come sarebbe fantastico un possibile secondo capitolo di Suicide Squad vietato ai minori.

Durante il recente CinemaCon di Las Vegas (dove il cast si è mostrato ancora una volta affiatatissimo) il regista è tornato sulle riprese aggiuntive proprio di Suicide Squad dopo che nei giorni scorsi attraverso un tweet aveva smentito le voci di malumori da parte dei vertici per una pellicola dai toni troppo seri con un taglio assai simile a Batman v Superman.

Intervistato da Collider ha dichiarato: “Se non amano il film, tendenzialmente non investiranno nel tuo lavoro. Al contrario, se gli piace e ci credono, ti daranno tutto ciò che desideri. E non credo esista nessun regista che finito di girare un film dica “wow, è perfetto, proprio come volevo che fosse. Per ogni film da me diretto vorrei cercare e introdurre del materiale aggiuntivo, e questa è esattamente la chance che ho questa volta con Suicide Squad”.

Ayer ha spiegato che c’è un lavoro oculato per far si che il prodotto finale sia appetibile a tutti: “insomma, il film deve lavorare su due livelli, uno per le persone cresciute con i fumetti, mentre il secondo per chi non li conosce o ama. E penso funzionerà per entrambi! Ho cercato tra molte fonti diverse e scavato a fondo, e tutto sembra funzionare alla grande, anche troppo per chi non conosce le storie originali, perché è davvero denso di contenuti, di storia e di Easter Eggs“.

Infine è ritornato sulla presenza di Batman nel film: “Sono un fan della DC comics da quando ero bambino, quindi amo Batman. Anzi, è il mio supereroe preferito, e dirigerlo per un giorno è stata un’esperienza incredibile”.

L’ultimo trailer ufficiale:

Fonte: Collider

– Alessandro Faralla –

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Redattore

- Il cinema per me è come un goal alla Del Piero, qualcosa che ti entra dentro all'improvviso e che ti coinvolge totalmente. È una passione divorante, un amore che non conosce fine, sempre da esplorare. Lo respiro tutto o quasi: dai film commerciali a quelli definiti banalmente autoriali, impegnati, indipendenti. Mi distinguo per una marcata inclinazione al dramma, colpa del Bruce Wayne in me da sempre. Qualche gargamella italiano un tempo disse che di cultura non si mangia, la mia missione è smentire questi sciacalli, nel frattempo mi cibo attraverso il cinema, zucchero dolce e amaro dell'esistenza -