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Lettere di uno sconosciuto (2014) – di Zhang Yimou

Non è la prima volta che il grande maestro Zhang Yimou si confronta con la rivoluzione culturale di Mao nei suoi film.


Tuttavia con Lettere di uno sconosciuto affronta la questione da un punto di vista più intimista.
Ci presenta infattiun melodramma familiare comunque intrecciato alla Rivoluzione a cui prima accennavamo.

Al centro della nostra storia c’è la famiglia composta dal professore Lu Yanshi (Cheng Daoming), sua moglie Feng Wanyu (Gong Li) e l’adolescente figlia DanDan (Huiwen Zhang).
Lu dopo anni di prigionia, causa rivoluzione culturale, decide di scappare di casa per tornare dalla sua famiglia.
La giovane DanDan però per questo fatto si troverà tra due fuochi.
Riabbracciare il padre ed andare contro il regime, perdendo anche il posto di prima ballerina per una rappresentazione scolastica, o rivelare alle autorità dove il padre fuggiasco si trovi per catturare nuovamente quello che agli occhi del paese è un nemico politico.

Gong Li è Feng Wanyu

DanDan, non ha mai avuto un rapporto col suo genitore, catturato quando lei aveva solo tre anni.
Colta da un momento di rabbia sceglie di fare da spia per la cattura del padre.

Tre anni dopo la nuova cattura di Lu, la rivoluzione culturale è terminata.
Egli ritorna finalmente libero, ma quando mette nuovamente piede a casa sua, non troverà di certo quello che si aspettava.
Soprattutto per quanto riguarda la figura di sua moglie Feng.

Lettere, un forte strumento per salvare i nostri ricordi

Il regista Yimou in questa pellicola molto intensa e piena di emozioni seppur priva di ritmi alti ed azione, mette sempre al centro della sua storia il periodo storico-politico che ha contrassegnato la dittatura maoista (cosa già vista nei suoi precedenti lavori).

Stavolta però rimane ad analizzarne le conseguenze all’interno di una ristrettissima cerchia familiare.
Cerchia i cui equilibri vengono spezzati proprio dalla situazione politica di quegli anni.
Un regime che con le sue “epurazioni” era in grado di far implodere nuclei familiari dall’interno.
Portando poi alcuni di essi a cancellare totalmente la memoria del familiare scomodo per il regime.
Ed è proprio sulla
memoria che si gioca con una splendida metafora la partita in questo Lettere di uno sconosciuto.
Bravi gli attori, su cui spicca la fedelissima di Yimou Gong Li, già vista in  Lanterne rosse e Memorie di una geisha.


Il film è basato sul romanzo The Criminal Lu Yanshi di Geling Yan.

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Capo Redattore e Co-fondatore

Grande amante del cinema, e questo è scontato dirlo se sono qua :­) Appassionato da sempre del genere horror, di nicchia e non, e di film di vario genere con poca distribuzione, che molto spesso al contrario dei grandi blockbuster meriterebbero molto più spazio e considerazione; tutto ciò che proviene dalle multisale, nelle mie recensioni scordatevelo pure. Ma se amate quelle pellicole, italiane e non, che ogni anno riempono i festival di Berlino, Cannes, Venezia, Toronto, e dei festival minori, allora siete capitati nel posto giusto.

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