“It feels great when you give in to just saying yes“
Allison (Jennifer Garner) e Carlos (Édgar Ramírez) erano due giovani innamorati, abituati a dire si a tutto: escursioni, dare buca al lavoro, innamorarsi e ovviamente coronare il tutto con un be si all’altare.
Ma con l’arrivo dei tre figli Katie (Jenna Ortega), Nando (Julian Lerner) ed Ellie (Everly Carganilla), Allison e Carlos sono costretti a diventare dei “no man”! Non andare a letto tardi, non dare fuoco a tua sorella, non mangiare troppo gelato e tutte quelle cose che solo un genitore può capire. Per porre fine a questa piccola dittatura domestica, la famiglia decide di istituire lo Yes Day: un giorno i cui papà e mamma dovranno dire di si a tutto, senza eccezioni!
Dopo poche ore la situazione sfugge di mano e… beh che dire, ne vedrete delle belle.
Basato sull’omonimo romanzo per bambini di Amy Krouse Rosenthal e Tom Lichtenheld, ma concepito e fortemente voluto dall’attrice (e produttrice) Jennifer Garner, Yes Day è infatti una tradizione della sua famiglia, che ha iniziato a rispettarlo ogni anno nel giorno di Natale. La Garner ritrova come regista Miguel Arteta col quale aveva già lavorato nel film della Disney Una fantastica e incredibile giornata da dimenticare, ma che ha alle spalle una solida esperienza come autore nel circuito indie statunitense (The Good Girl, Cedar Rapids, Beatriz at Dinner).
Il risultato è una sorta di Yes Man (film del 2008 con Jim Carrey) in versione familiare.
Divertente, dolce e perfetto per quelle che saranno per molte famiglie giorni domestici da passare davanti a Netflix. Certo, alla fine, a differenza di film simili come Instant Family, manca un impianto narrativo un po’ più maturo che oltre a far divertire come matti i vostri figli (lo adoreranno vedrete!) avrebbe potuto e dovuto far riflettere un po’ di più, magari introducendo qualche conflittualità meno bubble-gum e teenage rebellion.
Divertente la parte ritagliata a Nat Faxon (attore, comico e Premio Oscar per la sceneggiatura di Paradiso Amaro) nel ruolo di consulente scolastico e spalla comica del film. Nel complesso, in tempi tanto tristi, fa piacere staccare la spina e concedersi 86 minuti di svago e grasse risate, ma soprattutto un’idea originale da riproporre in famiglia.