“Noi siamo Venom!”
Sgangherato, con un look molto accattivante e con un Tom Hardy come valore aggiunto il Venom diretto tre anni or sono da Ruben Fleischer è stato un successo inaspettato al botteghino, che ha fatto storcere il naso a qualche appassionato di genere, ma che ha dato il via libera ad un nuovo capitolo della saga.
Tra chi va e chi viene troviamo nel cast (oltre al buon vecchio Bane) anche Michelle Williams, Naomie Harris, Reid Scott, Stephen Graham e Woody Harrelson.
Al centro della storia c’è sempre la forzata coabitazione tra Brock e il suo ospite, il simbionte alieno Venom.
Intanto però un serial killer Cletus Kasady (Harrelson) che sta per essere giustiziato con un’iniezione letale, fugge dalla prigione dopo essere diventato l’ospite di Carnage, una sorta di figlio di Venom.
Questo attesissimo Venom – La furia di Carnage è un roboante, chiassoso e divertente giocattolone. Alla regia troviamo Andy Serkis, ex Gollum de Il Signore degli Anelli, passato dietro la mdp (Mowgli – Il figlio della giungla) e che onestamente non fa rimpiangere la precedente messa in scena. Anzi proprio l’aspetto tecnico è quello che convince maggiormente, in termini di dinamicità e CGI, tutti elementi che permettono allo spettatore di godersi lo show.
Il rapporto tra Eddie Brock e Venom è sempre molto divertente, slapstick pura e cardine narrativo del primo come del secondo capitolo. Dopo le clip che circolavano in rete, ci si aspettava una verve comica più accesa, ma non di certo una deriva così “cazzara” e perdonate il francesismo! In effetti Venom – La furia di Carnage è molto comico, anzi troppo comico, tanto da far scemare ogni tensione e conflittualità. Nonostante un buon villain, il film diventa un po’ debole e adolescenziale. La struttura narrativa poi s’incartoccia inspiegabilmente su se stessa e diventa anche difficile comprendere una serie di motivazioni, facendo traboccare la visione di continui “ma perché?”.